REGIONE – “Mentre in tutta Italia si stanziano soldi a sostegno del sistema sanitario in questo momento di emergenza per la nuova impennata di contagi da Covid-19, in Regione Abruzzo il centrodestra pensa ai soldi da riversare nelle casse del Napoli Calcio attraverso una Convenzione di sei anni (rinnovabile per altri sei), da oltre un milione di euro all’anno, per ospitare i ritiri della squadra nel precampionato a Castel di Sangro. Adesso che questo teatrino multimilionario, imbastito da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sulle spalle degli abruzzesi, è finito, non esistono più scuse per non trovare ulteriori risorse anche a favore della sanità abruzzese, per i tamponi e per tutta la rete di assistenza territoriale che, finora, ha fatto acqua praticamente ovunque”.
Lo afferma il Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi. “L’approvazione del provvedimento – prosegue – è arrivata attraverso un iter potenzialmente illegittimo, con un testo inizialmente nascosto in Commissione Bilancio attraverso un sistema di scatole cinesi che, a quanto sembra, aveva l’obiettivo di contingentarne i tempi di discussione. Tutte potenziali irregolarità che si aggiungono alle tantissime presenti nel testo dell’accordo tra Regione Abruzzo e Napoli Calcio; dalla mancanza di un bando di gara, come previsto dalla normativa per acquisti così costosi, all’assenza del requisito di urgenza per l’approvazione della variazione di bilancio con delibera di giunta. Non c’è alcuna programmazione a lungo termine né per quello che riguarda le risorse da qui ai prossimi anni né per la visione dello sviluppo turistico dell’Abruzzo”.
“Appare evidente che tutto il corpo della legge sia per noi assolutamente impossibile da approvare per questioni che niente hanno a che vedere con la società partenopea in sé, ma che riguardano lacune sia economiche che formali. A chi ci invita a leggere le carte, voglio ricordare che lo abbiamo già fatto con molta attenzione. Ed è per questo che ho presentato esposto all’ANAC, alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. A loro e a nessun altro spetterà giudicare la regolarità di tutta l’operazione”.