AVEZZANO – È con questa lettera aperta che i 16 consiglieri comunali di maggioranza lanciano l’allarme alla luce della grave situazione sanitaria in atto nella Marsica.
“Scriviamo la presente per rappresentare la gravissima situazione che si è creata presso il nosocomio di Avezzano.
Dopo aver espoliato, negli anni, l’ospedale cittadino di personale e strutture – ma di questo ne terremo conto ad emergenza finita – la direzione della A.S.L. Avezzano–Sulmona–L’Aquila, ha provveduto con comportamenti superficiali e privi di sicurezza, a far diventare il nosocomio avezzanese un centro per malati Covid, senza che questo ne avesse la giusta predisposizione.
La struttura è infatti priva di percorsi dedicati ai cittadini contagiati e attualmente il reparto Covid usa gli stessi accessi e si trova di fronte agli ambulatori dove quotidianamente, sventurati cittadini, si recano per i loro problemi di salute.
Il personale sanitario è privo di dispositivi di protezione individuale. Mancano i tamponi e i presidi necessari ad effettuare i test clinici (presidi consegnati l’altro ieri dalla Protezione civile).
Inoltre il reparto di medicina interna è stato trasformato in reparto Covid, approfittando del fatto che i pazienti in degenza si erano infettati e non si sapeva dove collocarli.
Prendiamo atto che su cinque medici internisti quattro sono positivi, mentre il 50% del personale infermieristico è stato contagiato dal Covid-19 ed intanto il restante è in attesa di tampone e lavora con positività incerta.
Il contagio dell’intero reparto di medicina interna segue la positività al virus dei reparti di geriatria, ginecologia, ortopedia (anche questo in chiusura) e gastroenterologia.
Alla luce di ciò non è più garantito il diritto alla salute e i cittadini di questa parte d’Abruzzo, con patologie diverse da quella del coronavirus-19, non sanno più dove rivolgersi per essere curati.
La situazione non è più sostenibile.
Per tale motivo, i sottoscritti consiglieri comunali del Comune di Avezzano chiedono alla Direzione della A.S.L.:
– di volersi adoperare ad attuare i protocolli di sicurezza e le relative strutture necessarie alla separazione fra pazienti Covid e pazienti non Covid, distinguendo altresì con particolare scrupolo la fase di triage.
– che venga immediatamente allestito un pronto soccorso mobile, anche ricorrendo – se del caso – all’impiego dell’esercito;
– di conseguenza riattivare i reparti per la normale degenza dei pazienti che si rivolgono alla struttura sanitaria per problemi di salute non dovuti dal Covid-19 e di identificare entro la settimana corrente la struttura idonea a sopperire a tali gravissime mancanze.
Resta inteso che qualora la Direzione sanitaria non darà concreta risposta a quanto sopra entro l’8 Novembre 2020, provvederemo ad adire le vie legali oltre che a chiedere formalmente le dimissioni dei vertici dell’azienda sanitaria e il conseguente commissariamento.