AVEZZANO – Si parte con una organizzazione davvero perfetta. Il primo giorno delle convocazioni effettuate dal SIESP (Servizio di igiene epidemiologia e sanità pubblica), per il prelievo del tampone, dimostra una efficienza da tutti auspicata: smaltire l’assembramento presso l’ospedale di Avezzano. Ieri mattina la situazione era davvero insostenibile, le foto ne danno chiara testimonianza, è stato dunque inevitabile verificare la partenza della nuova postazione presso il Centro di smistamento merci.
La modalità dei tamponi, prelevati in formula “drive in”, l’azienda ASL1 aveva iniziato ad attivarla da marzo, quando si effettuavano davanti all’ospedale di Avezzano, oggi vista la richiesta sempre crescente, e in considerazione degli ultimi focolai a cui si è assistito, ha pensato, con l’aiuto del neo sindaco Di Pangrazio, di individuare un altro posto dove poter praticare il prelievo per l’esecuzione dei tamponi. Si è localizzato l’interporto come luogo più idoneo. In effetti la posizione logistica consente di raggiungere la zona con estrema facilità, da ogni parte della Marsica, non trovandosi al centro della città.
Le persone che devono andare a fare il tampone sono esclusivamente quelle che hanno ricevuto l’assegnazione dell’appuntamento dal servizio di prevenzione, dopo che il medico di famiglia o il pediatra, in caso di minori, ne ha fatta richiesta attraverso il portale aziendale. E’ bene ricordare che a fare il tampone si deve accedere solo previa conferma del giorno e dell’ora comunicata dal SIESP.
L’ordine consente alla fila di avanzare con celerità. Oggi si sono effettuate 50 convocazione, ma nei prossimi giorni, dal lunedì al venerdì, si arriverà fino a 100 prelievi quotidiani. Per evitare inutili attese, è bene sapere che non si può presentare nessuno di propria iniziativa, e nemmeno se in possesso dell’ impegnativa del medico di base.
Il tampone fatto precocemente, dopo essere stati a contatto con un positivo, non dà indicazioni giuste. Dopo aver scoperto di essere stati vicino a un positivo covid è bene mettersi in isolamento fiduciario di 10gg per poi sottoporsi al prelievo, proprio per essere certi di ricevere una giusta risposta. Nel caso si presentasse una sintomatologia, ovviamente, si innesca un altro meccanismo. In questo caso il medico di base chiama i medici dell’USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e da lì prende il via la procedura.
Fa bene al cuore quando le cose funzionano. Quindi, la dimostrazione è che quando si vuole, i risultati si vedono.
Prima dell’inverno si è risolto il problema. USL: 1 – Fila tampone: 0