AVEZZANO – L’emergenza Covid sta mettendo a dura prova ogni settore della nostra vita: da quello lavorativo, a quello dello svago, a quello che più intimamente tocca la sfera degli affetti. Ma se possiamo rinunciare ad una “chiacchiera per i corridoi” con il collega, o ad un aperitivo in più, più difficile risulta non poter abbracciare le persone che amiamo e, può diventare quasi drammatico doversi privare di un gesto di affetto nei confronti di nostri cari ricoverati in strutture ospedaliere, in cui gesti semplici e spontanei si concretizzano anche nel dare un aiuto pratico: far compagnia, assistere al momento del pasto, aiutare nell’igiene quotidiana, sono tutti modi che fanno sentire la persona amata e coccolata e che sostengono nell’affrontare meglio anche la malattia. Sono, quindi, le persone più fragili e bisognose a risentire maggiormente di questa situazione e purtroppo il personale sanitario non è sempre sufficiente per supplire a questa mancanza.
È intervenuto sull’argomento il Prof. Marco Di Girolamo, docente presso la Facoltà Scienze Infermieristiche dell’Università di L’Aquila per la materia di Diritto del Lavoro e presso i corsi OSS dell’Azienda Asl e consigliere comunale di Magliano de’ Marsi. Di Girolamo ha scritto una lettera al Direttore Generale della ASL Avezzano Sulmona L’Aquila, Dott. Roberto Testa, e al Direttore Sanitario Aziendale, Dott.ssa Sabrina Cicogna, nella quale chiede nuove assunzioni di operatori Socio Sanitari “per svolgere quelle attività che rispondono ai bisogni primari dei pazienti per evitare che questi ultimi non vivano momenti di disagio e difficoltà oltre la malattia di cui sono affetti e si sentano meno soli, perché Il tempo di relazioni umane è anch’esso tempo di cure”.
Di seguito il testo integrale della lettera:
“Il sottoscritto Marco Di Girolamo, consigliere comunale di Magliano De’ Marsi, nonché docente presso la Facoltà Scienze Infermieristiche dell’Università di L’Aquila per la materia di Diritto del Lavoro e presso i corsi OSS dell’Azienda Asl,
premesso che con l’emergenza Covid, tra tutte le misure restrittive applicate dalla ASL per tutelare i pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri e gli operatori sanitari e non, che vi lavorano, c’è quella di non permettere l’ingresso ai familiari, con l’effetto che i pazienti trascorrono i giorni di ricovero senza gli affetti e soprattutto quei piccoli servizi che in situazione di normalità vengono svolte dagli stessi familiari come essere aiutati a mangiare in caso di impossibilità, cambiarsi una maglia o un pigiama, fare una passeggiata;
è un disagio che vivono soprattutto gli anziani ma anche tutti coloro che non possono alzarsi dal letto anche se giovani;
tali attività, che rispondono ai bisogni primari del malato, l’organizzazione ospedaliera le affida agli Operatori Socio Sanitari i quali, purtroppo, pur con tutti gli sforzi e le motivazioni dettate dal momento di emergenza, considerato il numero esiguo degli stessi nei reparti, sono impossibilitati a rispondere a tutte le necessità;
pur consapevole delle difficoltà del particolare momento storico di emergenza e dell’impegno profuso dalle SS.LL,
chiede
con urgenza, per gli ospedali della Asl e per l’Ospedale di Avezzano, in particolare, più operatori Socio Sanitari per svolgere quelle attività che rispondono ai bisogni primari dei pazienti per evitare che questi ultimi non vivano momenti di disagio e difficoltà oltre la malattia di cui sono affetti e si sentano meno soli, perché Il tempo di relazioni umane è anch’esso tempo di cure.
In sub ordine, di individuare soluzioni organizzative alternative per gestire al meglio le criticità prospettate“.