L’AQUILA – “L’Abruzzo segua il buon esempio dell’Emilia Romagna e renda possibile anche nella nostra regione l’esecuzione dei test e sierologici rapidi in farmacia, interamente gratuiti per studenti e famiglie”, la proposta del capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci e del consigliere Pd Pierpaolo Pietrucci.
Un appello rivolto all’esecutivo e a favore della prevenzione del virus, a cui l’Emilia Romagna, prima in Italia, ha dedicato un vero e proprio potenziamento, stringendo un accordo con le associazioni di categoria delle farmacie, direttamente coinvolte nel progetto che decollerà in questi giorni.
“L’Abruzzo con le ultime ordinanze presidenziali in ambito scolastico ha fino ad oggi solo definito il codice rosso per il tampone naso faringeo per l’alunno sintomatico e ai suoi contatti stretti – dice l’ex assessore alla Sanità Paolucci – In pratica si applicano le raccomandazioni delle circolari ministeriali, ma non si porta avanti nessuna prevenzione aggiuntiva come accade invece in Emilia e anche in Veneto. In queste regioni hanno capito che solo allargando lo screening della popolazione sarà possibile frenare e controllare l’avanzata del virus. Il contagio in Abruzzo segue il trend nazionale in ascesa, ma ha ancora numeri affrontabili e la situazione ci consente di agire con intelligenza, per questo credo che si debba fare uno sforzo in più, al fine di non oberare i servizi sanitari e per arrivare a una programmazione migliore e più mirata degli interventi di terapia e cura dei contagiati, che ci tenga sotto la soglia dell’emergenza. Si potrebbero ipotizzare anche altre possibilità, ma un passo per ampliare le rilevazioni va compiuto”.
“Bisogna valutare il fatto che allargando la rilevazione, com’è accaduto in Emilia e come si sta facendo anche in Veneto, innanzitutto saranno più sicure anche le scuole, ma si potrà dare occasione alle famiglie che magari non hanno modo di utilizzare strumenti di prevenzione, di accedervi in forma gratuita – sottolinea il consigliere Pierpaolo Pietrucci – Va detto che tale campagna prevede dei costi a carico del servizio sanitario regionale, a cui l’Abruzzo potrebbe far fronte individuando altre forme di risparmio, in quanto tale prevenzione non ha espressa copertura nelle risorse assegnate dallo Stato. Ma è di certo un investimento sulla salute che in questo momento è necessario e sono convinto che linee di finanziamento si possano rinvenire, così come penso che l’esempio dei presidenti Bonaccini e Zaia sarà presto seguito anche da altre regioni per evitare di ritrovarci di nuovo in affanno e con il servizio sanitario locale e nazionale oberati fino al tracollo”.