ABRUZZO – Cresce la preoccupazione delle associazioni di categoria per le eventuali ulteriori restrizioni governative sulle piccole e medie imprese. A tal proposito pubblichiamo la nota di CONFESERCENTI CENTRO ABRUZZO firmata dai referenti Pietro Leonarduzzi e Angelo Pellegrino:
“La Confesercenti del Centro Abruzzo sostiene che, in questo clima di esasperata emergenza Covid-19, occorre dire basta al lavoro a distanza, anche e soprattutto per permettere ai consumatori di poter entrare nei negozi per acquisti, pur rispettando il distanziamento sociale e tutti i protocolli di sicurezza. Se le persone restano fuori a fare la fila, sotto la pioggia e la neve, vanno via. Se non ci sono persone che entrano nei locali, soprattutto a causa dello smart working l’economia non si muove, anzi arretra con un danno elevatissimo per tutti. Bisogna evitare il deserto delle città, dei paesi e dei borghi, perché ciò azzererebbe la presenza degli esercizi di vicinato sul territorio e aggraverebbe ancor di più l’economia delle zone interne dell’Abruzzo.
Per questo la Confesercenti ritiene necessario, oggi più che mai, l’impegno di tutti, soprattutto delle istituzioni, per scongiurare il peggio, perché nei prossimi mesi sono in gioco 272 miliardi di consumi e la tenuta di migliaia di attività e posti di lavoro. Il Governo, le Regioni e i Comuni debbono assicurare da subito aiuti certi, rapidi e adeguati alle imprese in difficoltà. La sicurezza pubblica è la priorità assoluta, ma nuove restrizioni rischiano di mettere definitivamente in crisi il sistema delle piccole e medie imprese italiane.
La Confesercenti raccomanda anche alle Amministrazioni delle Città e, comunque, di tutti i Comuni del Centro Abruzzo, di adottare provvedimenti di sicurezza chiari e sostenibili e offrire immediatamente un sostegno alle attività in difficoltà, senza i ritardi registrati dagli interventi precedenti; da parte delle imprese, che devono garantire le precauzioni necessarie.
La Confesercenti del Centro Abruzzo sottolinea, infine, che se le imprese entrano in difficoltà è tutto il Paese che va in tilt. Pubblici esercizi, bar, ristoranti, pub, negozi, alberghi, così come parrucchieri e centri estetici sono attività che producono ricchezza e occupazione, migliorano la qualità della vita dei cittadini e rendono più sicure le nostre città e favoriscono anche la vita sociale, un valore per tutti: facciamo in modo che questo bene comune non venga disperso, facendo ognuno la nostra parte”.