AVEZZANO – Una conferenza stampa con il sapore dello scontato. Nessun partito da che storia si ricordi, ha mai sostenuto che la perdita sia tale. C’è la vittoria del partito, ovviamente, ma la disfatta dell’uomo quale candidato sindaco della città.
Apre la conferenza Tiziano Genovesi – “Possiamo ritenerci soddisfatti perché la Lega è il primo partito in città, abbiamo dimostrato di avere una fetta di elettorato che crede nel messaggio politico della Lega, abbiamo dimostrato che una parte del centro destra è in grado di poter fare una campagna elettorale, di poter lavorare sui contenuti, il risultato diverso evidentemente è per colpa di qualcuno che ha deciso, fin dall’inizio, di voler tradire il centro destra, e quindi di non voler convergere da quella che poteva essere la candidatura iniziale della Lega.”
Genovesi ha poi continuando che la sua nomina è stata una ben precisa volontà di alcune dinamiche politiche regionali. ”La Lega non ha fatto alcuna forzatura decidendo che Tiziano Genovesi poteva essere il miglior uomo che potesse veicolare il messaggio politico di questo movimento”.
Ha ribadito più volte che la scelta di una parte del centro destra ha consentito che Avezzano tornasse in mano “alle sinistre”. La richiesta di un apparentamento tecnico durante la campagna elettorale è stato respinto, pertanto la considerazione esposta è che da questo rifiuto è nata l’azione di spaccare e demolire il centro destra.
“Comunque questo non vuol dire che non ci attribuiamo le responsabilità di questa sconfitta ma c’è il contro bilanciamento, cioè quello di aver corso con tre liste e mezza contro sedici liste compattate di area sinistra e di centro sinistra e con una piccola componente di persone fuori uscite dal centro destra, dove evidentemente non potevano raggiungere il loro scopo, o di coloro che ambivano a una candidatura a sindaco e, per “n” motivi, hanno deciso di appoggiare il candidato sindaco civico di centro sinistra Gianni Di Pangrazio. C’è stato, nei fatti numerici, un risultato ottimo di chi veniva tacciato come colui che non poteva essere in grado nemmeno di poter raggiungere il ballottaggio. Un risultato ottimo di una coalizione, seppure azzoppata da qualcuno per velleità personali, ha dimostrato di avere i numeri, il coraggio, le idee di portare fino alla fine il Comune in mano al centro destra”.
“Tutti contro uno”, questo ha ripetuto Genovesi. “7337 avezzanesi hanno detto che Genovesi poteva essere il loro sindaco. Ripartiamo da qui, e andremo a cercare di convincere le persone, che hanno votato altrove che hanno fatto un errore e dovranno ricredersi su quello che è il messaggio politico.”
Il candidato della Lega ha poi sottolineato che sarà una opposizione dura anche se solo in tre contro una “maggioranza bulgara di accordi poltronistici non di programma”.
Ha preso poi la parola Gianfranco Giuliante, responsabile regionale Enti locali. –“Forza Italia si è dimostrata falsa, arrogante e di rottura della coalizione. Tanto falsa che non è riuscita ad esprimere nessun consigliere comunale. Alla luce dei risultati si è dimostrata una scelta miope e di un partito prossimo alla deriva e alla scomparsa.” “Ad Avezzano con una tracotanza che ha visto il primo cittadino saltellare, durante tutto il percorso non brevissimo della sua vita politica, da una parte all’altra, una volta definendosi civico, una volta definendosi di Forza Italia, per poi essere bocciato da coloro i quali, gli stessi che avevano creato le condizioni perché venisse eletto sindaco, in quel momento quella persona ha ritenuto essere dominus e affermare che nel comune di Avezzano ci fosse il diritto di veto, e l’impossibilità di fare un percorso di coalizione.” “Riteniamo che tutto quanto questo, tanto ad Avezzano quanto a Chieti, debba essere oggetto di valutazione.“
“Noi possiamo dire che avevamo individuato la persona giusta, l’avevamo proposta con umiltà a tutta la coalizione e piccole beghe di quartiere e piccoli giochi di potere all’interno soprattutto di Forza Italia hanno impedito che ad Avezzano si raggiungesse una vittoria possibile.”
Nell’intervento di chiusura l’on.le Luigi D’Eramo ha ammesso che quando si perdono le elezioni ci sono sempre delle responsabilità, le colpe non sono mai solo da una parte e le ragioni dall’altra. Ha poi comunicato che direttamente in serata verrà riunito l’esecutivo regionale per fare una analisi attenta del voto di quanto sia accaduto ad Avezzano e a Chieti.
“Sostengo che gran parte delle responsabilità sono ascrivibili ad un atteggiamento di grande irresponsabilità che ha avuto Forza Italia in questa campagna elettorale. Replicando il proprio atteggiamento in due città importanti e nodali per il progetto politico del centro destra in questa regione. Con un atteggiamento che ha minato la credibilità del centro destra attraverso un atteggiamento di incoerenza che a me sembra più il frutto di scelte e perversioni di natura locale che di una strategia ben precisa. Ma credo che il livello sia talmente basso che non sia ascrivibile neanche ad una strategia per ciò che è avvenuto sia a Chieti che ad Avezzano.”
D’Eramo ha poi continuato evidenziando che un partito che compone una coalizione insieme agli altri, che risulta così ingovernabile, e che la base sul territorio non ascolta il vertice, è davvero imbarazzante. Ha poi portato a conoscenza che persino quando il sen. Nazario Pagano sosteneva, ai tavoli regionali, condividendo con la Lega alcuni percorsi, il territorio non prendeva assolutamente in considerazione le risultanze.- “Bisognerebbe avere l’umiltà, l’intelligenza di riconoscere i propri errori e ammetterli e, nel caso, chiedere scusa non alla Lega e nemmeno ai due candidati sindaci che la Lega ha espresso in nome e per conto dell’intera coalizione di centro destra, ma alle migliaia di cittadini, ai tantissimi elettori che si sono trovati disorientati di Forza Italia e quindi non hanno capito cosa avrebbero dovuto votare in questa campagna elettorale. Se questo processo di chiarimento non dovesse avvenire in un tempo particolarmente breve, questa situazione rischierebbe di minare la stabilità del centro destra. Il richiamo che faccio come segretario regionale del primo partito in Abruzzo, nei confronti di Forza Italia, è di fare chiarezza al proprio interno, di assumere le responsabilità e di tornare in una condizione di equilibrio politico.”
“Saremo delle sentinelle perché se c’è qualcuno che pensa di riciclarsi all’interno nella maggioranza, molto variegata che ha vinto queste elezioni, e che è una diretta espressione del centro destra, troverà il secco no della Lega, ma eleveremo battaglia di coerenza, di civiltà politica e di rispetto dei voti che sono stati chiesti ai cittadini di Avezzano.”
Alla personale domanda perché se Forza Italia non ha accettato il candidato sindaco della Lega, la Lega non ha accettato il candidato sindaco di Forza Italia? la risposta di Giuliante: -“La Lega ha proposto che il miglior candidato possibile fosse Tiziano Genovesi, Forza Italia ha ipotizzato che ci dovesse essere un’altra figura, quella della Taccone. La scelta della Lega era vincente rispetto a quella di Forza Italia“.
D’Eramo aggiunge: -“Quando si è in coalizione si fanno delle scelte in proporzione alla forza che ogni partito esprime all’interno della coalizione, cercando di scegliere anche le persone migliori per una competizione elettorale. Abbiamo avuto il privilegio di indicare i candidati sindaci di Chieti e di Avezzano che ritenevamo la scelta migliore. Qui ci si fossilizza sulle leader ship quando invece, perché una coalizione sia forte, bisognerebbe convergere sui programmi. Abbiamo lavorato con un anno e mezzo di anticipo, abbiamo ritenuto che Tiziano Genovesi potesse essere quello che è il meglio. Noi abbiamo proposto anche un ticket Genovesi-Taccone, questa è storia e nessuno lo può negare, come ulteriore forma di concessione e non è stato accettato. Perché l’atteggiamento era non sul mantenimento della coalizione, non nella necessità di capire come al meglio poter vincere queste elezioni, ma l’impostazione che ha avuto Forza Italia era o la Taccone fa il sindaco o noi corriamo fuori coalizione. A Chieti era o togliete Di Stefano o corriamo fuori coalizione”. – Conclude – “Qualsiasi soluzione avessimo tirato fuori non sarebbe stata accettata.”