ABRUZZO – Il 26esimo incontro di “Un libro, il dialogo, la politica”, la rubrica settimanale in diretta Facebook curata da Michele Fina, è stato incentrato su “La processione dei fantasmi. La prima indagine del maresciallo Tanchis” (Tre60). Fina ha dialogato con l’autore, Gianluca Lioni, portavoce del ministro dei Beni culturali, descrivendo così il libro: “E’ un romanzo giallo ambientato all’arcipelago della Maddalena durante gli ultimi anni del soggiorno di Giuseppe Garibaldi a Caprera. E’ un omaggio alle tue radici e alla storia enorme di questo territorio. Garibaldi attraversa il libro prendendo anche parte alle vicende. E’ interessante l’intreccio tra la storia di una piccola isola e quella di un personaggio che aveva all’epoca una grandiosità senza eguali”.
Lioni ha spiegato di avere voluto scrivere “un giallo classico. Per quanto riguarda l’ambientazione, ognuno racconta ciò che conosce, io ho scelto l’arcipelago della Maddalena di cui sono originario ma in un periodo particolare, che mi ha sempre affascinato. Siamo a metà dell’Ottocento, alla Maddalena c’era Garibaldi e l’arcipelago era diventato un crocevia di persone di tante provenienze diverse”, che accorrevano anche per conoscere il condottiero. Tra queste il rivoluzionario anarchico Bakunin, che compare nel romanzo: il racconto della sua visita prende spunto dalle sue lettere.
Analizzato nel corso del dialogo l’intreccio tra realtà e finzione. I due protagonisti, il maresciallo Tanchis e il capitano inglese Roberts, sono realmente esistiti, ma l’omicidio è frutto della finzione. L’autore ha detto che “oggi Garibaldi lo conosciamo per come è stato imbalsamato nei libri di storia, ma all’epoca era una vera e propria rockstar internazionale. Ogni settimana arrivava alla Maddalena un vaporetto che portava visitatori di tutto il mondo che volevano conoscerlo, La Maddalena era diventato un luogo cosmopolita, la cui identità incerta era stata accentuata dalle circostanze. Ma c’era anche un altro Garibaldi, che faceva una vita semplice, che ho cercato di descrivere nel libro”. Lioni ha citato Tolstoj per evidenziare il suo approccio alla narrativa: “Descrivi Parigi e sarai provinciale, descrivi il tuo paese e potrai essere universale”.
Il dialogo con Lioni è stato anche l’occasione per affrontare i temi salienti del dibattito politico. La cultura avrà un ruolo importante nel Recovery Plan italiano. Il portavoce del ministro dei Beni culturali ha detto che il Mibact ha presentato un elenco puntuale di dieci proposte tra cui ne figura una che riguarda l’Abruzzo, un piano di investimento per il rilancio dei borghi, del patrimonio edilizio rurale, del turismo sostenibile per valorizzare le aree interne.
Nella lettura generale della congiuntura, Fina ha rilevato un parallelismo con la fase post – bellica, quando alla crisi e ai problemi si sovrapponeva l’attesa delle risorse per il rilancio, ipotizzando un collegamento con l’arretramento del sovranismo. Per Lioni “la narrazione sovranista di fronte agli sforzi dell’Unione europea è entrata in contraddizione, c’è richiesta di serietà”.
Fina e Lioni sono anche autori del libro “I grandi discorsi che hanno cambiato la storia”.
[su_note note_color=”#FFFF66″ text_color=”#333333″ radius=”3″]COMUNICATO STAMPA[/su_note]