LANCIANO – “Una fantomatica proposta alla Regione Abruzzo di cui nessuno sa nulla”, un progetto che creerebbe “un’ulteriore voragine tra sanità e cittadini”.
Non si placano le polemiche – cone riportato su AbruzzoWeb – sull’”ospedale unico di costa”, che andrebbe ad accorpare quelli di Lanciano e Vasto, con le opposizioni in Consiglio regionale che accusano la Giunta di centrodestra, guidata dal presidente Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, di lavorare “sotto traccia” e chiedono alla Regione di uscire allo scoperto.
Il caso è esploso con una delibera della Giunta comunale di Casalbordino, la numero 70 del 18 giugno scorso: “Ospedale unico di costa Lanciano-Vasto, candidatura ai fini della localizzazione”.
Si tratta di un dea di primo livello tra Lanciano e Vasto con Casalbordino a candidarsi ad ospitare struttura nell’area “strategicamente ottimale di Santo Stefano, a ridosso della statale 16, della costruenda strada provinciale per Villalfonsina e della stazione”.
Un progetto già lanciato dalla ex Giunta regionale di centrodestra, ma “se da una parte il centrodestra di Gianni Chiodi aveva lasciato in eredità atti senza coperture, in quanto si prevedeva la sdemanializzazione delle aree ora, con il ritorno in Regione del centrodestra a guida Marsilio e dopo due anni di silenzio e immobilismo e con un progetto in essere dei due ospedali (Vasto e Lanciano) facenti capo entrambi alla passata amministrazione regionale a guida Luciano D’Alfonso, tutto non solo è stato bloccato, ma escono anche fuori le reali intenzioni della Regione Abruzzo senza che il territorio sia stato ascoltato. Riteniamo questa una scorrettezza e una umiliazione per la Provincia di Chieti e per i cittadini”, insorgono dal Pd il capogruppo in Consiglio regionaleb ed ex assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, e il segretario provinciale Gianni Cordisco, che hanno chiesto le dimissioni dell’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, “alla luce dell’ambiguità e di una palese interlocuzione segreta della Regione Abruzzo”.
I due esponenti di centrosinistra condividono il documento sottoscritto dai sindaci di Vasto, San Salvo, Cupello e Monteodorisio, Francesco Menna, Tiziana Magnacca, Graziana Di Florio e Catia Di Fabio, che propongono un nuovo ospedale in contrada Pozzitello, a Vasto.
“Da 20 anni ci sono i terreni per il nuovo ospedale – ha detto Menna – l’iter burocratico è concluso e i soldi ci sono, non bisogna perdere tempo e ripartire con le discussioni. L’ospedale di Vasto- San Salvo servirà non solo tutto il Vastese, Casalbordino compreso, ma anche il Molise e l’alta Puglia. Partano i lavori: Regione e Asl non hanno scuse”.
Secondo i consiglieri regionali M5S Francesco Taglieri e Pietro Smargiassi, “finalmente diventa chiaro il piano della Giunta di centrodestra, che in questi mesi ha ignorato il caos che regna negli ospedali di Lanciano e Vasto, tra una cronica carenza di personale e i continui spostamenti dei macchinari, senza mai predisporre un piano di potenziamento dei presidi. Il centrodestra ha manifestato concretamente la volontà politica di accorpare i due ospedali per realizzarne uno solo, lontano dai centri a maggior densità di popolazione. Portare a termine un progetto così vorrebbe dire voltare le spalle a tutto il territorio, creando un’ulteriore voragine tra la sanità e i cittadini, ignorando le battaglie fatte negli anni per riportare al centro del dibattito il diritto a una rete del territorio funzionante, cosa che, a quanto pare, non interessa minimamente a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia”.
Per Paolucci sull’ospedale unico, “Marsilio deve dire chiaramente quali sono le sue intenzioni sia sulla realizzazione che sulla localizzazione, anche per capire come nasce l’autocandidatura a ospitarlo da parte del Comune di Casalbordino che proprio nell’incipit della delibera cita dell’orientamento in tal senso da parte del governo”, ha ribadito Paolucci che ha depositato un’interpellanza sull’argomento.
Questo in quanto nel testo si legge: “La Regione Abruzzo ha formulato una proposta per la realizzazione di un ospedale unico di costa Lanciano-Vasto da ubicarsi nei territori costieri di tali ambiti”.
“Il documento – ha puntualizzato Taglieri – parla chiaramente di come Regione Abruzzo abbia formulato la proposta per la realizzazione di un ‘Ospedale Unico di Costa Lanciano/Vasto’, da ubicarsi nei territori costieri di tali ambiti, tanto che Casalbordino ha già avanzato la propria candidatura per ospitare la struttura. La verità è che un ospedale di costa sarebbe quanto di più lontano dalle reali esigenze di questo territorio. Abbiamo un entroterra che ha già perso ospedali come Atessa, Gissi e Casoli e viene ancora lasciato all’abbandono. L’unica cosa che questa Giunta e la Asl si stanno rivelando capace di fare è tagliare e accorpare i servizi, lavorando senza una strategia che consenta di tenere ad alti livelli il sistema sanitario. Mentre nell’area tra Chieti e Pescara ci sono due ospedali nello spazio di 15 chilometri, i cittadini che si trovano nelle aree dell’Alto Sangro e dell’Alto Vastese dell’Abruzzo vengono ancora una volta ignorati da Regione Abruzzo. Avevamo già visto come gli slogan del centrodestra siano finalizzati a ottenere consenso e non alla reale risoluzione dei problemi, e adesso ne abbiamo un’ulteriore conferma”.
Paolucci ha sottolineato: “Noi siamo fortemente contrari. Ma qui si tratta di capire, a venti mesi dall’insediamento, quali siano le intenzioni di Marsilio e del centrodestra su questo fondamentale argomento di programmazione sanitaria regionale”.
“Parliamo di una storia lunga, di un iter avviato e condiviso con i Comuni per la realizzazione di due ospedali distinti a Lanciano e Vasto, soprattutto di risorse certe, circa 170 milioni per i due presidi reperiti dai governi di centrosinistra. Oggi, attraverso un atto che forse dice più del dovuto, veniamo a scoprire che il presidente romano Marsilio non solo vuole l’accorpamento, ma con le aree già pronte per la realizzazione, come risulta dalla programmazione del governo regionale di centrosinistra, riapre le danze cercando una localizzazione nuova, diversa. Se questo è l’obiettivo, va fermato. Ma soprattutto va chiarito alla comunità, ai sindaci che si sono mobilitati e che hanno prodotto atti in questi anni che andavano in ben altro senso, nonché agli operatori interessati che saranno gettati nell’incertezza da questa scelta, qual è la posizione della Regione: se continuare su un percorso consolidato e condiviso, o ricominciare tutto da capo, accorpando e lasciando i presidi a problemi che in venti mesi non sono stati risolti, o sono stati affrontati in modo confusionario e approssimativo? Urge saperlo”.
“Sono quasi due anni che fanno solo propaganda, non c’è più traccia di temi come Ospedale di primo livello, dell’Emodinamica, dei nuovi ospedali, pur essendoci 170 milioni pronti per intervenire e avviare le nuove costruzioni. Evidentemente o hanno progetti diversi che non vogliono condividere con la comunità, oppure dopo tutto questo tempo la destra non sa come portare avanti atti e scelte della precedente Giunta regionale”, ha concluso Paolucci.
Per Smargiassi, “Evidentemente le esperienze passate che il territorio ha dovuto affrontare in questi anni non sono state sufficienti al centrodestra per imparare la lezione. O non conoscono la nostra storia, o la ignorano. Dopo la chiusura di 12 ospedali tra centrodestra e centrosinistra, la costante riduzione dei reparti e strutture ospedaliere lasciate abbandonate come fossero scatole vuote costrette a lottare anche per la propria stessa sopravvivenza, la Giunta Marsilio con un colpo di spugna sembra pronta a chiudere altri due presidi per tenerne uno solo. Una scelta gravissima che, sono convinto, i cittadini dell’area frentana e vastese sapranno ripagare a dovere nelle prossime tornate elettorali”.
“Davanti a certe notizie, noi non staremo sicuramente in silenzio. Se dovesse essere confermato questo progetto inaccettabile per il nostro territorio, saremo pronti a scendere in piazza, raccogliere firme, fare sit-in e manifestazioni per impedire al centrodestra di dare un altro colpo letale a questa parte di Abruzzo. Il diritto alla salute dei cittadini è uguale in ogni zona della regione, e se Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia lo hanno dimenticato, ci penseremo noi a ricordarlo”, hanno concluso Taglieri e Smargiassi.
La sorte dell’ospedale di Avezzano potrebbe essere quella della sola ristrutturazione e dell’ampliamento dei bagni?