AVEZZANO – Bugnara, Lucoli, Civita d’Antino, Pettorano sul Gizio e Sulmona: sono questi i cinque comuni, in provincia di L’Aquila, per i quali la Regione Abruzzo ha emanato delle misure restrittive a causa del trend in crescita, nella Valle Peligna, della diffusione del virus, con conseguente aumento del numero dei focolai attivi ed espansione di quelli già esistenti.
E’ arrivata, dunque, nel tardo pomeriggio di ieri la comunicazione, da parte del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, di aver firmato l’ordinanza N.82 con la quale viene stabilito che, per i suddetti Comuni, viene istituito:
-l’obbligo di mascherine anche all’aperto h24;
-l’accesso scaglionato negli esercizi commerciali, con sosta all’interno dell’esercizio limitata al tempo necessario all’acquisto/consumazione del bene;
-il divieto di feste ed eventi pubblici e privati che comportino assembramenti;
-la chiusura anticipata alle ore 20 degli esercizi commerciali (negozi, alimentari, bar etc);
-l’obbligo di tenuta del registro accesso clienti da parte degli esercenti la ristorazione;
-il divieto di pratica degli sport da contatto.
Secondo le dichiarazioni del presidente Marsilio – riportate dall’agenzia ANSA – “La situazione è sotto controllo e non c’è, quindi, bisogno di adottare misure ulteriormente restrittive della libertà personale o invocare delle zone rosse perché non è questa la condizione. Siamo arrivati a fare tamponi alla generalità della popolazione almeno in alcune frazioni – prosegue il presidente della Regione Abruzzo –, e quindi confidiamo nel fatto che i focolai sono stati individuati tracciati, confinati, seguiti costantemente poi dalle nostre strutture sanitarie anche a domicilio e che questo possa spegnere questi focolai al più presto e ripristinare la serenità dei luoghi”.
L’applicazione delle misure restrittive decorrono dal 9 di settembre e hanno validità di sette giorni. Esse saranno modificate, sospese o procrastinate a seconda dell’andamento della situazione epidemiologica, costantemente monitorata dalle Autorità Sanitarie locali.