AVEZZANO – Leggiamo sulla stampa che il candidato sindaco Gianni Di Pangrazio è fermo sulla posizione della assoluta necessità per la Marsica di intercettare i Fondi europei del Recovery Fund, il piano straordinario messo a punto dell’Unione Europea per far fronte alle drammatiche conseguenze della pandemia da Covid19. “Il primo atto che farò da sindaco – ripete da giorni Di Pangrazio – sarà la nomina di un “Comitato Marsica”, costituito dai nostri migliori talenti e con l’ampia partecipazione del tessuto cittadino, con la finalità di redigere in tempi rapidissimi progetti esecutivi e direttamente connessi alle necessità del territorio, a valere sulle risorse europee del “Recovery Fund”.
Questa volta nessuno pensi di escludere la Marsica, come troppe volte successo in passato, dai fondi strutturali dello Stato, noi non lo permetteremo”.
Le risorse europee del Recovery Fund assegnate all’Italia ammontano a 300miliardi di Euro, tra investimenti a fondo perduto e prestiti da restituire a tasso quasi zero, all’Abruzzo toccheranno circa 3miliardi di Euro e quindi alla Marsica più o meno 3oo milioni, dato che il criterio principale di ripartizione è la popolazione.
Attenzione, 3oo milioni toccheranno alla Marsica (ovvero ad opere anche di nostro interesse come la velocizzazione della ferrovia Pescara/Avezzano/Roma) soltanto se la Regione Abruzzo presenterà, entro il mese di ottobre prossimo, progetti della Marsica e per la Marsica.
L’ex sindaco sa bene che i soldi europei sono le uniche risorse sulle quali potremo contare per realizzare investimenti per i prossimi anni, dato che la Regione a guida Marsilio toglie e non dà al nostro territorio: eclatante il caso dei 50 milioni di euro per l’impianto irriguo del Fucino, scomparsi nelle pieghe contorte della contabilità regionale per la precisa scelta politica di realizzare altro ed altrove (come il ritiro del Napoli a Castel di Sangro ed altre cosette del genere).
E’ vero che Marsilio promette di recuperare l’investimento per il Fucino, ma come hanno detto gli esperti di amministrazione (ed anche questo Di Pangrazio lo ha spiegato bene), l’impianto irriguo è stato “definanziato” e per rimetterlo in carreggiata, ovvero rifinanziarlo, occorrono almeno due anni. Se ne parla quindi (forse) con il prossimo presidente della Regione, con buona pace di Imprudente, Genovesi e Marsilio stesso che hanno promesso più volte la rapida realizzazione di questo fondamentale investimento per la nostra terra assetata.
Ecco perché c’è poco da fidarsi, anche sul Recovery Fund! Oggi ci è caduto l’occhio su un quotidiano nazionale: la Regione Toscana ha già presentato al Governo i suoi progetti a valere sul Recovery Fund, tra i quali spicca l’ammodernamento dei porti tirrenici per 1 miliardo di euro.
E la Regione Abruzzo che progetti presenterà a fine Ottobre? E’ nostro diritto saperlo, bene fa il candidato sindaco a chiederlo ed a proporre subito, non appena eletto, gli investimenti necessari alla Marsica. Allo stato attuale, e speriamo di essere smentiti, il presidente non ha ritenuto di riunire i sindaci per discutere dei progetti strutturali a beneficio del nostro territorio e da presentare tra breve a Conte.
Mancano poche settimane e, come dice Di Pangrazio, questa volta non accetteremo di essere esclusi come è accaduto con il gioco di prestigio dell’impianto irriguo.
La storia è sempre la stessa, il Recovery Fund è stato forse già prenotato da Pescara e L’Aquila?