MILANO- E’ morto questa notte all’età di 70 anni all’istituto dei Tumori di Milano Philippe Daverio, storico dell’arte e divulgatore di fama internazionale.
Personaggio eccentrico, che spesso ha avuto a che fare in prima persona anche con la politica: la prima volta con la giunta del leghista Formentini a Milano dal 1993 al 1997, poi il “bibliotecario” con Vittorio Sgarbi nella sua giunta del Comune di Salemi. Successivamente candidato in provincia a Milano nel 2009 nella lista di Filippo Penati e nel 2010 ha ricoperto, seppur per poco tempo, il ruolo di consulente per la Festa di Santa Rosalia a Palermo nella giunta Cammarata.
Nato a Mulhouse , in Alsazia, il 17 ottobre 1949 da padre italiano, Napoleone Daverio, e da madre alsaziana, Aurelia Hauss era il quarto di sei figli.
Studiò in collegio ricevendo un’educazione ottocentesca. Successivamente frequentò prima la Scuola Europea di Varese, iscrivendosi poi alla facoltà di economia e commercio della Bocconi di Milano, senza mai laurearsi. Daverio, infatti, non scrisse mai la tesi finale pur superando tutti gli esami. Egli stesso affermò un pensiero singolare sul proprio percorso accademico: «Io non sono dottore perché non mi sono laureato, ero iscritto alla Bocconi nel 1968-1969, in quegli anni si andava all’università per studiare e non per laurearsi»
Nel 1975 apre la galleria che porta il suo nome “Galleria Philippe Daverio”, in via Monte Napoleone 6 a Milano, dove si occuperà prevalentemente di movimenti d’avanguardia della prima metà del Novecento. Nel 1986 seconda apertura importante, a New York la “Philippe Daverio Gallery” rivolta all’arte del XX secolo.
Nel 1989 a Milano in corso Italia 49, apre una seconda galleria di arte contemporanea.