di Armando Floris
AVEZZANO – Se le suoneranno per trenta giorni più l’eventuale “bis” del ballottaggio.
Sono sei, i direttori d’orchestra che promettono di eseguire tutta un’altra musica, centinaia i candidati chiamati a cantare e portare la croce. E poi, sullo sfondo, migliaia di elettori alle prese con le richieste, a volte stonate, di parenti, affini, persone semisconosciute che improvvisamente si scoprono amiche chiedendo il voto.
È la campagna elettorale: il momento cruciale dell’arte più nobile e bistrattata, la politica.
È la magica fase in cui l’espressione bene comune viene citata quanto la pace nel mondo ad un concorso di Miss Italia e l’interesse generale riecheggia come la parola “suavecito” nei tormentoni estivi.
La competizione, ad Avezzano, è appena iniziata con la presentazione delle liste.
Allora, prima di passare ai programmi, alla strategia di comunicazione (per chi ne ha una), ai colpi ad effetto e a quelli bassi, iniziamo proprio dal Festival delle liste cercando di leggere gli sforzi, il trend e le note di chi ci ha messo la faccia e ha deciso di concorrere per il ruolo istituzionale più visibile e difficile: quello di Sindaco.
Lo facciamo, immaginando una canzone di accompagnamento che offra il senso della prima mossa presentata al pubblico, sperando che quel poco di ironia che metteremo, non coincida mai con mancanza di rispetto.
Gianni Di Pangrazio:
La verità è che avrebbe potuto concorrere con due liste e mezza: a Novembre aveva con sé i fedelissimi. Poi, “Gianni il Misericordioso” ha allargato le braccia dando una casa a chi aveva lasciato il PD, a chi lasciava il centrodestra, a chi si lasciava con la fidanzata, insomma a tutti, o quasi.
Ed è arrivato ad otto liste anche con nomi interessanti. Sarà l’uomo da battere perché se è vero che ha perso l’ultima sfida è pur vero che la prima, l’aveva vinta, con intelligenza.
Ha già pubblicato un video con i ragazzi delle scuole che lo acclamavano in piena era De Angelis. I suoi tifosi dicono che è il giusto tributo per la messa in sicurezza di molte scuole. I maligni che è solo una forma di riconoscenza per la chiusura facile degli istituti, al primo fiocco di neve. Però, intanto, si tratta di applausi.
Punto di forza: esperienza da vendere.
Punto di debolezza: non è la novità.
Ci canta: “Chiamami ancora amore”
Mario Babbo:
È stato spesso sottovalutato. Quando si presentò per la prima volta come Consigliere Comunale, nessuno gli dava credito e invece entrò a Palazzo di Città. Quando costruì la lista nell’ultima tornata, la davano per ultima o giù di lì. E invece, quella lista, andò parecchio bene. Avvocato, con studio in centro, dimora ad Antrosano, amici ovunque. È la vera sorpresa di questa prima fase: sei liste (in realtà 5+ Iva) fatte con determinazione, furbizia, aperitivi. Ha al suo attivo più caffè, in questi due anni, della macchinetta automatica della LFoundy.
È alleato col PD in una città tendenzialmente di destra ma, quelli di destra, devono dividersi il bacino elettorale in quattro. Lui no. Se la giocherà fino all’ultima meta per dare alla Città Un Sindaco di peso: speriamo perdoni l’imperdonabile doppio senso!
Punto di forza: ci crede. Più di tutti.
Punto di debolezza: l’alleanza con il PD ha effetti da decifrare.
Ci canta: “Settemila Caffè”
Anna Maria Taccone:
Ha vinto la prima sfida interna al centrodestra. Il che non significa che prenderà necessariamente più voti di Genovesi ma, ad un’analisi obiettiva, risulta un dato evidente.
È partita meno di due mesi fa; non ha il vento in poppa dei sovranisti. Eppure, è arrivata puntuale come l’amaro (Taccone) dopo la cena, con le sue quattro liste complete e anche un tasso di novità delle stesse superiore alla media. La sua vittoria è, ad oggi, non probabile ma possibile. Secondo alcuni può essere l’uomo giusto.
Punto di forza: quando la incontri ti lascia un’impressione positiva. Cosa rara in politica.
Punto di debolezza: il richiamo costante alla formazione elitaria e all’Avezzano bene che porta, elettoralmente, male.
Ci canta: “Salirò”
Tiziano Genovesi:
L’effetto Salvini ancora non si sente. Tre liste più Iva non sono un buon biglietto di presentazione soprattutto per una coalizione che, a seguire i sondaggi, può vincere dovunque.
Pesano incomprensioni, aspettative, imposizioni esterne vere e presunte.
Però Tiziano è giovane, ha avuto il coraggio di stare con la Lega quando erano quattro gatti e può giocare la carta della novità. Potrà giocarla ancora meglio se metterà in prima fila sé stesso, qualche tema nazionale con effetti locali e il gruppo di ragazzi che lo sostiene.
D’altra parte, non puoi annunciare una musica nuova e poi far suonare i Righeira!
Punto di forza: l’alternativa ai soliti noti
Punto di debolezza: la presenza di alcuni soliti noti.
Ci canta: “Mi manchi” (rivolta a Forza Italia)
Antonio Del Boccio:
Fare le liste è difficile. Farle in un clima come questo ancora di più. E le sue due liste sono lì, complete. Punta ad una comunicazione meno aggressiva. Il simpatico video ne è una dimostrazione. Sobrio, sintetico, istituzionale e rigoroso come un verbale della polizia provinciale.
Punto di forza: non sarà oggetto degli attacchi delle grandi coalizioni che tra un po’ se ne daranno di santa ragione.
Punto di debolezza: non ha ancora scelto un tema di nicchia da fare suo. E quando hai due liste, non puoi fare la stessa campagna di chi ne ha sei o otto.
Ci canta: “Un’avventura”
Nicola Stornelli:
Se lo slogan della Taccone è “IO ci sono” quello della lista (Avezzano Bene comune) potrebbe essere “Noi ci siamo” perché, a volte, la presenza è già una vittoria.
Il candidato non mira a fare il Sindaco, mira al valore della proposta, della differenza, della distinzione in un contesto che è sempre più indistinto.
Punto di forza: può dire quello che vuole senza badare a equilibri ed equilibrismi.
Punto di debolezza: ad Avezzano il carro dei vincitori è sempre più affollato di quello degli idealisti.
Ci canta: “Gente come noi”