PESCARA – “Se c’è qualcosa di davvero imbarazzante in merito alla questione dei fondi e dei lavori per il porto di Pescara è sicuramente la replica del centrodestra all’operazione chiarezza fatta dal senatore D’Alfonso sull’appalto”, così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.
“Dopo aver a lungo e ripetutamente negato l’esistenza delle risorse del Masterplan e delle delibere Cipe relative, fondi reperiti grazie al lavoro della precedente giunta regionale di centrosinistra, ora si intestano meriti di un lavoro che non hanno né fatto, né impostato e che nei fatti in questi loro primi 18 mesi di governo non è ancora partito, malgrado fosse tutto pronto – rimarca l’ex assessore al Bilancio – L’appalto tanto decantato dall’attuale esecutivo, non è che la messa in sicurezza di lavori peraltro già svolti sul porto canale che riguardano il solo completamento del pennello di foce e la scogliera di radicamento, parliamo di 5.889.000 euro, attinti da quei 32 milioni stanziati dal Governo D’Alfonso per il porto di Pescara risorse che c’erano già e non hanno nemmeno dovuto cercare e che non sono l’opera che attende ancora di essere appaltata. Per il Porto di Pescara solo il Cipe con la delibera del 28 febbraio 2018 ha stanziato 15 milioni, parliamo di “stanziamenti” che hanno impegno e lavoro alle spalle perché andassero a buon fine e non il semplice protocollo di una richiesta di 15 milioni!
La Regione è un ente che fa programmazione e in virtù di questa imprescindibile funzione “assegna” le risorse per realizzare opere, non si è mai visto che le tagliasse, com’è invece accaduto con i 218 milioni del Masterplan che la Giunta lenta e pasticciona ha riprogrammato per coprire l’assoluta incapacità di reperire fondi che hanno dimostrato di avere. Talmente incapaci che quando si è trattato di reperire risorse aggiuntive per il porto pari a circa 21.200.000 di euro, Regione e Autorità portuale hanno “dimenticato” di inviare al Ministero delle Infrastrutture la relativa documentazione progettuale per Pescara e Ortona, recuperata in extremis nell’allegato 4 del decreto ministeriale, ma ora in attesa di copertura finanziaria.
L’impegno che prendiamo, invece, come centrosinistra per il prossimo governo è di lasciare in pace le risorse che erediteremo, questo sempre se chi c’è ora capirà che governare è cosa diversa dal fare propaganda e dunque produrrà risorse da lasciare in eredità o, almeno, ci farà trovare quelle che noi abbiamo cercato e appaltato perché l’Abruzzo avesse le opere che merita”.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]