PESCOCOSTANZO – E ancora gli sci. In volo su Pescocostanzo con Italo Balbo.
Da una ricerca di Ugo Del Castello è emersa la sua pubblicazione intitolata E ANCORA GLI SCI, che delinea la storia di un piccolo aeroporto funzionante a Pescocostanzo dal 1927 al 1943 dello scorso secolo. E dove nel 1930 fu sperimentato il primo aereo italiano con gli sci.
Era storia nota, ma circoscritta alla comunità di Pescocostanzo, dove gli anziani hanno raccontato dell’esistenza di un piccolo aeroporto situato nella piana del Quarto Grande sotto il paese. Esiste anche un’immagine con qualche aereo a due ali sovrapposte fermi davanti a un hangar realizzato in tela bianca.
Ugo Del Castello di Roccaraso, noto per le sue ricerche sulla storia sciistica, turistica e di guerra del proprio paese, ha evidenziato e raccolto in alcuni libri lo sviluppo dell’attività sciistica attraverso gli sci da fondo, da salto, da discesa e perfino sotto uno slittone, quello del Monte Zurrone che divenne il primo impianto di risalita degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo. Lo scrittore, avendo appreso anche della vicenda dell’esperimento del primo aereo italiano con gli sci, avvenuto proprio nel piccolo aeroporto di Pescocostanzo nel 1930, ha condotto la ricerca presso l’Ufficio Storico dell’Aeronautica Militare Italiana, dove la circostanza
inizialmente è risultata sconosciuta. Ma fornendo alcuni elementi essenziali in suo possesso ha consentito di far riemergere una cartellina risalente al passato dove erano catalogati tutti gli elementi raccolti dalla Regia Aeronautica per aprire nel 1927 quello che appartenne alla categoria dei cosiddetti “campi di fortuna” e
successivamente classificato come campo preaeronautico, dove i piloti della Riserva aeronautica compivano il loro addestramento. Sono poi emersi articoli di giornale dell’epoca con immagini del campo e dell’aereo, una cartolina e diverse fotografie della cerimonia di intitolazione del campo.
Ma a conferire importanza e risonanza al campo di Pescocostanzo fu l’avvenimento che vi si svolse il 2 marzo del 1930, quando il Ministro della Regia Aeronautica Italo Balbo vi compì insieme ad alcuni ufficiali piloti gli esperimenti del “PRIMO AEREO ITALIANO CON GLI SCI“. Il pomeriggio poi volò da solo e effettuò atterraggi e ripartenze su alcune piccole radure tra i boschi per dimostrare la valenza di quel tipo di aereo in montagna, sia da un punto di vista militare che turistico. L’aereo era un FIAT A.S.1.
Nell’estate del 1943 il campo preaeronautico fu intitolato al Generale di Brigata Stefano Cagna, copilota dello stesso Italo Balbo nelle trasvolate oceaniche; che compì anche la missione di soccorso al Polo Nord per l’incidente accaduto nel 1928 al dirigibile Norge dell’esploratore Umberto Nobile.
In appendice lo scrittore reca infine anche un omaggio all’Ing. Corradino D’Ascanio di Popoli, che nello stesso anno collaudò per la prima volta con successo l’elicottero.
La prefazione della pubblicazione è scritta dal Prof. Francesco Sabatini, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca, che il giorno 11 agosto prossimo, alle ore 11, presso la Sala San Nicola adiacente al municipio, presenterà l’opera storica.
La Casa dell’Aviatore, sodalizio degli Ufficiali dell’Aeronautica Militare Italiana ha concesso la propria collaborazione e sarà sul posto alla presentazione del libro con il proprio Direttore, Colonnello Gianni Spaziani. Si allestirà un gazebo nella piazza, in zona antistante il Municipio, quale punto di informazione e distribuzione di materiale illustrativo del Sodalizio e dell’Associazione Arma Aeronautica.
Il ricavato delle prime 1.000 copie vendute andranno in beneficenza a favore dell’Istituto di Ricerca e Medicina “TELETHON” di Pozzuoli (direttore il Prof. Andrea Ballabio).
Contatti: Dott.ssa Francesca Pelliccia – Tel. 334.1496973 – mail ufficio.comunicazione@casaviatore.it
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]