L’AQUILA – “E’ inaccettabile che i debiti dei ‘furbetti dell’acqua’ siano pagati dai cittadini onesti. Un esempio di inciviltà e di ingiustizia che alimenta comportamenti incivili: si penalizza chi paga facendolo pagare ancora di più” E’ questo il commento del Vice Presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, in merito alle notizie sull’aggiornamento delle tariffe del servizio idrico annunciate da ACA. “Al di là delle parole espresse dai vertici dell’azienda che gestisce il servizio idrico per Regione Abruzzo – continua Pettinari – i fatti sono chiari: i debiti causati dai cittadini morosi per le annualità precedenti saranno spalmati sulle bollette degli abruzzesi attraverso i conguagli annuali riferiti ai consumi 2018/2019. L’ACA, che ha in seno una morosità per oltre 16 milioni di euro, ha richiesto l’applicazione di un ulteriore aumento in sede di aggiornamento tariffario per gli anni 2018/2019, al fine di recuperare tale perdita attraverso l’applicazione di un coefficiente chiamato COmor.
È da rilevare che la richiesta dell’applicazione di questo coefficiente, ai sensi dell’art. 30.3 del Metodo Tariffario Idrico per il secondo periodo regolatorio 2018/2019 – MTI-2 della Delibera ARERA 918/2017/R/IDR, si avanza quando i debiti di un’azienda sono così alti da mettere a rischio l’equilibrio economico – finanziario del bilancio dell’azienda e compromettere l’intera erogazione del servizio. Ma perchè l’ACA Spa ha accumulato ad oggi oltre 16 milioni di morosità, tali da mettere a rischio la gestione del servizio idrico? Cosa ha fatto negli anni per risolvere tale problema, visto che la stessa azienda già in passato ha avuto altri problemi e ha dovuto ricorrere al concordato fallimentare per i debiti accumulati? A queste domande è indispensabile che arrivino risposte concrete dall’intera filiera di gestione ed erogazione del servizio idrico. Ed è necessario – incalza Pettinari – che il Governo regionale intraprenda iniziative nei confronti dei vertici dell’Azienda, e spieghi perché l’ERSI (Ente regionale servizi idrici) con delibera n. 24 del 20 dicembre 2019 ha avallato la richiesta dell’ACA.
L’Acqua è un bene pubblico e primario e bisogna garantirlo in quantità adeguata a tutti gli abruzzesi. In estate continuiamo ad assistere a razionamenti che in alcuni casi diventano dei veri e propri tagli del servizio. Ci chiedono di pagare di più per un servizio carente, come dimostra anche la grande dispersione di acqua nelle condotte idriche che sono superiori di 9,1 volte il valore ottimale. Questo dato è evidenziato dalla stessa relazione economica – finanziaria predisposta dall’ACA Spa, in cui si evince anche che di tutti i comuni serviti dalla stessa azienda nessuno vanta una situazione ottimale per il contenimento della dispersione delle acque. Quindi si comprende come in questi giorni si è arrivati a chiudere l’acqua ai cittadini per mancanza di disponibilità della risorsa, con notevoli disagi sia alle abitazioni private che alle strutture turistiche. L’acqua in Abruzzo si perde per strada e i lavori di ammodernamento non vengono eseguiti perché l’ACA Spa non riesce nemmeno a riscuotere le fatture dai morosi”. Conclude Pettinari.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]