AVEZZANO – Il nostro comune ha in giacenza più di tremila mila domande di sanatoria condoni edilizi, bloccato si parla di un potenziale introito per le casse dell’ente che potrebbe aggirarsi oltre tre milioni di euro.,infatti le istanze presentate da diversi anni per il rilascio di concessione in sanatoria di condono edilizio sono circa tremila. Centinaia invece i cittadini che hanno avanzato un sollecito. Si tratta di un lavoro titanico, un arretrato che mai e poi mai gli uffici potranno evadere, visto che ne evadono 200 l’anno(come si legge da sito urbanistica del comune) ,sperando che non ci siano altri condoni ad oggi il comune impiegherebbe 15 anni per rispondere ai cittadini.
Il centro giuridico del cittadino propone di valutare la possibilità di una collaborazione con l’ordine degli Architetti, degli Ingeneri e con il Collegio dei Geometri della provincia dell’Aquila, un accordo per affiancare tecnici esterni ai dipendenti del Comune, tecnici qualificati, il cui compito sarà quello di chiudere tutti i fascicoli fermi.
I condoni in sospeso sono i tre disposti finora dallo Stato: quello del 1985 (governo Craxi); quello del 1994 (primo governo Berlusconi) e l’ultimo del 2003 (secondo governo Berlusconi.)
A muovere l’amministrazione, oltre all’esigenza di fare cassa, sono ragioni etiche (potrebbero esserci pratiche vecchie di trent’anni» ).
Noi ravvediamo tre necessità:
- La prima è che la pratica di condono inevasa potrebbe ostacolare agevolazioni che lo stato eroga e in particolar modo benefit per il miglioramento sismico o termico
- L’AGIBILITÀ DEGLI EDIFICI RICHIEDE ANCHE LA CONFORMITÀ EDILIZIA E URBANISTICA
Secondo il TAR, non si può considerare agibile un immobile che sia in contrasto con gli strumenti urbanistici o con il titolo edilizio. Anche in caso di segnalazione certificata, permane la possibilità che un immobile sia dichiarato inagibile.
- Terzo punto è che il comune non ha una”lira”visto che non ha nemmeno risorse per tagliare l’erba su aree di sua proprietà come ad esempio si legge nella Proposta dirigenziale n° 602 del 03/07/2020
Il tutto si potrebbe legare all’ufficio tributi per vedere le posizioni dei soggetti richiedenti il condono relativi (nettezza urbana, passi carrabili,acqua,vetrine,tende,insegne)
I costi per la fase istruttoria e gli oneri concessori variano da 100 a 516 euro, nel 2014 le pratiche di condono inevase erano circa 3.000 per un mancato introito nelle casse comunale di un minino di tre milioni di euro.
Augusto Di Bastiano
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]