POPOLI – Con già da tempo il tutto esaurito, debutta a Popoli domenica 2 Agosto, con repliche fino al 5 Agosto, Aquamores, lo spettacolo di Claudio Di Scanno ispirato agli Amores di Publio Ovidio Nasone e realizzato con il sostegno del Comune di Popoli. Uno spettacolo che giunge in occasione del Trentacinquesimo di fondazione del Drammateatro, nato a Popoli il 5 Agosto del 1985 e che negli anni ha saputo raggiungere livelli d’arte teatrale suffragati da prestigiosi riconoscimenti critici e storici. Un gruppo, quello abruzzese, che si distingue per rigorosi percorsi creativi incentrati sul lavoro dell’attore e su una scrittura drammaturgica consolidatasi intorno alle forme più efficaci della contemporaneità. “L’ultima replica di Aquamores del 5 Agosto segnerà precisamente una tappa importante per il Drammateatro. Come diceva Eugenio Barba, grande Maestro fondatore dell’Odin Teatret, 35 anni della vita di un gruppo corrispondono ai 70 anni della vita di un uomo, ricorda Claudio Di Scanno, e il Drammateatro coglie oggi la bellezza del suo lungo percorso di libertà creativa, di indipendenza e autonomia”. Esito di un Laboratorio per attori, nel quale s’interseca la presenza prestigiosa di una attrice come Susanna Costaglione, il luogo elettivo di Aquamores è la Riserva regionale Sorgenti del Pescara, i suoi spazi naturali, le sue prospettive notturne, la musica dell’acqua che ritma la vita e la natura stessa, nella quale attori e spettatori vogliono immergersi, ricercando i fili della relazione umana, delle emozioni e dei sentimenti legati al tema dell’amore nelle sue diverse angolazioni e sfaccettature. Ospite dello spettacolo nella figura di cicerone dello spettatore sarà Pierlisa Di Felice, direttrice della Riserva Sorgenti del Pescara, che afferma: “Dopo Antologia di Spoon River del 2014 e Metamorphoses Le Età del Mondo del 2017, la nostra Riserva diviene ancora una volta palcoscenico naturale di uno spettacolo magistralmente diretto dal grande regista Claudio Di Scanno e con Aquamores trova sempre più concretezza il progetto Natura Cultura cardine della nostra attività. E’ l’occasione ulteriore per lasciare un segno indelebile nel luogo e nell’animo degli spettatori. In fondo, la tutela della natura passa anche attraverso l’arte”. E’ soprattutto l’ironia pungente e scherzosa di Ovidio a cadenzare le suggestioni che sgorgano, liquide come l’acqua del fiume, dalle sorgenti dell’amore e si dispiegano negli alvei delle sue tecniche di seduzione. Amores appartiene al al genere della poesia erotica-soggettiva. Il titolo riprende quello dell’opera di Cornelio Gallo, considerato da O. l’iniziatore dell’elegia amorosa romana. Viene narrata la storia d’amore per Corinna, che appare come un personaggio puramente letterario. I temi sono quelli topici del genere: soggezione del poeta alla domina, infedeltà, sofferenza, contrapposizione povertà-ricchezza, etc, con inoltre un abbondante uso di riferimenti mitologici. Tuttavia Ovidio rielabora questi temi in modo molto personale, accentuando in particolare alcuni aspetti : il distacco intellettuale dall’amore, l’autoironia. Ovidio non partecipa infatti all’amore ma lo vede come un ludus, ovvero un elegante e raffinato gioco. Questa concezione ludica dell’amore si traduce spesso in un ribaltamento dei temi tradizionali. Ad esempio, mentre i poeti elegiaci amano solitamente una sola donna, Ovidio afferma di amare tutte le donne, e ne fa una rassegna indicandone per ciascuna i pregi. Un’ altro tema topico dell’elegia, la gelosia, viene svuotato ironicamente della sua importanza: il poeta chiede infatti all’amata non di essergli fedele ma quantomeno di non lasciarsi scoprire. Il marito ufficiale solitamente odiato dal poeta elegiaco, viene esortato invece a meglio custodire la donna, perché ciò alimenta l’ amore. Nonostante vi siano dei componimenti in cui il poeta tratti con serietà il sentimento amoroso, con lui l’elegia tocca l’estremo opposto dell’elegia amorosa catulliana. A partire da Ovidio, lo spettacolo si dispone al racconto itinerante, sia sotto l’aspetto poetico-letterario sia sotto l’aspetto del movimento che invita lo spettatore a cercare l’attore, presenze che appaiono dall’ombra fino a diventare spesso immagini luminescenti, proiezioni stesse del poeta, ora evocative della immaginaria Corinna, la ragazza alla quale si rivolge il poeta, ora delle figure che attingono alla mitologia greca ora solo voci che sembrano scaturire dalla natura, ora solo immagini di gioiose e ludiche danze espressive dei sentimenti dell’amore. Chiave drammaturgica dello spettacolo è il ribaltamento dell’insegnamento per così dire pedagogico delle tecniche della seduzione che Ovidio esprime negli Amores. Qui è la sapienza amorosa tutta femminile ad esprimersi e diventare suggerimento ed insegnamento per il giovane poeta sulmontino, espressa scenicamente In un tourbillon giocoso e leggero che istiga alla piacevolezza del sorriso, solo a volte brevemente interrotto da echi di tragedia che condurranno alle pagine finali dell’esilio di Ovidio a Tomi avvolto dai ricordi dei suoi amori fugaci. Protagonisti di Aquamores sono Susanna Costaglione, attrice iconica del Drammateatro, Beatrice Giovani, Pierluigi Lorusso , Rebecca Di Renzo, Maria Rosaria D’Orazio, Candida D’Abate, Daniela Venditti, Patrizia Di Genova, la cantante lirica Diana Di Roio, i musicisti Sabrina Cardone e Marco Di Blasio, la piccola Serena Valeri. Nella figura del Cicerone dello spettatore la Direttrice della Riserva regionale delle sorgenti del Pescara Pierlisa Di Felice. Drammaturgia e regia di Claudio Di Scanno.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]