AVEZZANO – Sono giorni al vetriolo per la politica avezzanese e mi spiace che i miei concittadini debbano quotidianamente leggere sui giornali solo di rancori, ultimatum interni alle coalizioni, sbeffeggiamenti, finte paternità di risultato. Se fossi un elettore sarei disorientato, vorrei leggere di idee, programmi, futuro e vorrei che i toni di chi aspira a guidare la città fossero maturi e equilibrati pur se nell’agone politico. Come si può pensare di candidarsi a governare una città quando non si è in grado di scegliersi neanche gli alleati? In questa tempesta mediatica nella quale tutti rincorrono tutti credo non si possa rispondere solo alle sirene della visibilità, perché rischiano di essere quelle che, una volta al governo, costringono a riparare sulla costituzione di inconcludenti tavoli operativi, scappatoia molto in voga oggi tra gli amministratori in difficoltà, non per gli obiettivi da raggiungere, ma per le vanità degli alleati da assecondare. Credo che ognuno di noi dovrebbe sapere con chi sta facendo questo percorso di candidatura per chiedersi quanto costerà poi alla città, in caso di vittoria, l’aver prediletto la coabitazione forzata in luogo della qualità, la visibilità in luogo della concretezza.
I cittadini sperano di poterci affidare un solo mandato, quello di affrontare celermente i problemi e risolverli senza perdersi in beghe di potere. Spero pertanto possano almeno abbassarsi i toni, perché credo che una campagna elettorale così rissosa non faccia bene soprattutto a chi dovrà giudicare e decidere di accordare la fiducia non a chi sarà più bravo a delegittimare con gli sberleffi l’avversario, ma a chi avrà dimostrato di saper lavorare in squadra e in prospettiva di risultati.
Avezzano merita si lavori per Avezzano.