AVEZZANO – Grazie all’amicizia di don Adriano Principe con Xu Can, questa mattina 100.000 mascherine sono state consegnate al vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, e messe a disposizione delle parrocchie, delle associazioni di volontariato e delle famiglie del territorio.
Un gesto prezioso che nasce dall’amicizia profonda di don Adriano Principe, parroco di San Rocco di Avezzano, con con Xu Can, un ex- giornalista sportivo dello Shanghai times, oggi Presidente di Shanghai Xiafu Sports Culture Development S.R.L. e segretario generale di Shanghai Yangpu District Basketball Association. A unire i due, nel cuore e negli obiettivi, una lunga amicizia nata e cresciuta intorno ad un tavolo di ping pong. Come amanti dello stesso sport, infatti, si incontrarono prima come sfidanti e avversari per poi scoprirsi, invece, nel corso degli anni come compagni di cammino e amici veri.
“Da giornalista – racconta Xu Can – ho viaggiato molto e in una di queste occasioni ho conosciuto l’ex tennistavolista della nazionale italiana, Yang Min e suo figlio Yang Jiaqi. Grazie a loro ho conosciuto don Adriano Principe, ed è nata una bellissima amicizia” con il sogno di “collaborare insieme per rendere questo mondo più bello, e per portare la luce a più persone”. “Nel 2017 sono stato ad Avezzano e con don Adriano ho espresso la mia conoscenza verso Dio: il Creatore dell’universo, la forza della pace. Ho parlato di molti argomenti riguardanti il valore della vita e ho sempre creduto che siamo in questo mondo per il volere di Dio”.
Un’amicizia lunga e profonda, quindi, che in questo tempo di Covid-19 ha trovato modo non solo di alimentarsi nuovamente ma di trovare progetti comuni da condividere. Ecco allora nascere l’opportunità di unire i due popoli e le loro sofferenze in un’opera dai risvolti umanitari. “Dopo il ritorno in Cina – prosegue Xu Can – ho mantenuto sempre il contatto con don Adriano tramite Wechat, e soprattutto quest’anno quando il Covid-19 è diventato più intenso. Quando il virus è scoppiato in Cina, don Adriano ha continuamente chiesto della mia situazione. Fortunatamente, la città di Shanghai non è stata colpita duramente, quando poi imprevedibilmente, il virus è arrivato in Italia, ho sentito nascere in me la preoccupazione di quanto stava accadendo in Italia. E allora – aggiunge Xu Can – ho trovato la possibilità di poter fare qualcosa per i miei amici italiani”.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]