AVEZZANO – È difficile immaginare quali risultati possano centrarsi per la città di Avezzano mettendo in contrapposizione i territori e, peggio, mettendo in agenda politica l’obiettivo di diventare capoluogo della Marsica senza prima pensare di fare rete e creare sinergia con i nostri vicini.
È ancora più difficile se poi la discussione utilizza il tema della salute. Se una cosa deve averci insegnato la pandemia è che il tema della salute richiede serietà e concretezza soprattutto quando insiste la parcellizzazione dei territori.
In Abruzzo la partoanalgesia non viene effettuata neanche in tutti gli hub di primo livello, ma l’ottima percentuale di nascite ad Avezzano, raggiunta anche grazie alla mobilità attiva degli altri territori, renderebbe possibile la sua introduzione al Santi Filippo e Nicola.
Il crescente numero di utenti che negli ultimi anni scelgono Avezzano per partorire pur provenendo da aree del Lazio come la Val di Comino e Rieti ha portato a farci superare i mille parti annui e questi dati ci impongono una riflessione supportata da un’apertura di visione, di certo non da una sua chiusura. Quella dell’introduzione del parto indolore è una battaglia percorribile se non si nutre di populismi e campanilismi, ma guarda esclusivamente al comfort e alla sicurezza di puerpere e nascituri; le evidenze scientifiche dimostrano che il volume di attività in un ospedale può avere un impatto significativo sull’efficacia degli interventi: partiamo da questo assunto incontrovertibile e informiamo i cittadini sulle reali possibilità in campo, aiutandoli ad elevarsi per non diventare solo ostaggi delle contrapposizioni. Uno dei primi compiti di un sindaco deve essere questo.
È evidente come in passato dal nostro territorio non si sia riuscito a portare avanti con risolutezza una battaglia per la partoanalgesia, come è altrettanto evidente che solo una unità di intenti può rafforzare le istanze dei marsicani. Per questo motivo faccio un appello ai numerosi consiglieri della nostra provincia presenti in Regione affinché sposino questa battaglia di civiltà e benessere supportati dai numeri e ci aiutino a portare la ragionevolezza dell’oggettività e la rapidità delle soluzioni sul tavolo dell’Assessore alla Salute.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]