AVEZZANO – Pervenuto, alla nostra redazione, il comunicato del Prof. Sandro Valletta, docente in diritto delle migrazioni coordinatore dei servizi educativi 0-6 anni del comune di Avezzano (Aq)
Causa virus “Covid-19”, il centro estivo cambia e si adatta per rispondere alle esigenze dei bambini, dei genitori e delle famiglie in generale. Durante il periodo estivo – quando le scuole sono chiuse, in vacanza chissà se ci si potrà andare, i genitori sono al lavoro e i nonni… beh, daranno una mano ma anche loro avranno bisogno di qualche “stacchetto” – i bambini vengono affidati alle cure dei centri estivi. Purtroppo, il delicato momento, che si sta attraversando dal punto di vista sanitario, non gioca a favore della gran parte delle organizzazioni sportive, civili, comunali e paritarie che si sono occupate nei precedenti anni di attivarli: le disposizioni contenute nelle linee guida del DPCM 3 giugno sono ben codificate e impongono il rispetto obbligatorio di determinate pratiche: ingressi scaglionati, punti di accoglienza all’esterno, punto smistamento, prodotti per igienizzazioni posti all’ingresso della struttura, adeguati spazi per non incorrere negli assembramenti. Tre mesi in casa e didattica a distanza. Rapporti sociali limitati ai familiari. L’emergenza ha cambiato le abitudini dei bambini che, a questo punto, hanno veramente bisogno di tornare alla normalità, di praticare giochi, sport ed attività ricreative. Con questi presupposti e con l’esigenza dei genitori di lasciare i propri figli in un luogo sicuro, con personale qualificato, in grado di stimolarli ad accrescere le loro conoscenze per accompagnarli nel percorso di crescita, anche quest’anno, per i mesi di luglio e agosto, sono stati attivati i centri estivi per minori, strutture che consentiranno ai bambini di svolgere attività ludiche, ricreative, sportive e di socializzazione, divertendosi nel fare e soprattutto imparare tante cose all’aria aperta.
In foto: il Prof. Valletta con Don Fortunato Di Noto