“Se è vero – incalza la Consigliera Barbara Stella – come ha riferito lo stesso dirigente di Regione Abruzzo, che sono state individuate cave dismesse con specifiche caratteristiche, allora mi chiedo perché non inserire un riferimento puntuale all’interno della legge, piuttosto che predisporre una norma che ha carattere generale. Mi chiedo perché invece non si favorisca l’attuazione di un recupero ambientale delle stesse, così come previsto dalla normativa vigente”.
“Dopo le audizioni – sottolinea anche il Consigliere regionale Giorgio Fedele – il rischio di vedere le cave abruzzesi trasformate in discariche è più che mai concreto ed è assolutamente inaccettabile. Ci sono territori, come per esempio quelli compresi nei comuni di Massa D’Albe e Magliano dei Marsi, che presentano ben 16 cave a rischio nei loro confini. Esporre, seppur solo in ordine di possibilità, dei territori così sensibili a tali rischi rappresenterebbe un danno enorme per l’intera area, già fortemente penalizzata da un impianto di trattamento dei rifiuti. Un’apertura come quella che vuole la Giunta con la legge Campitelli colpirebbe, infatti, maggiormente le aree interne, poiché è stato sottolineato come le “cave in territorio collinare” sono quelle destinate a simili utilizzi. E’ assurdo parlare di un progetto di legge sull’economia circolare e trovare una norma nascosta che potrebbe trasformare la Marsica, o le altre zone montane della regione, in buchi di immondizia. Se l’Assessore Campitelli vuole provare a rassicurarci con la storia di impianti di smaltimento e di discariche di materiale non pericoloso, si sbaglia di grosso. Inoltre è chiaro che siamo davanti ad una variazione sostanziale del PRGR, nonostante l’impegno di questa Giunta nel volerlo camuffare a livello normativo. Il rischio, quindi, che la Corte costituzionale impugni la legge è altissimo, come già avvenuto in precedenza per le medesime motivazioni”.
“Non permetteremo – concludono Stella e Fedele – che ancora una volta una norma utile, come dovrebbe essere quella dell’economia circolare, venga impugnata per la miopia politica del centro destra. Come è emerso più volte anche in Commissione, sarebbe opportuno prevedere all’interno della norma azioni volte alla cultura del riuso, all’interno delle istituzioni scolastiche, alimentando così un circuito virtuoso che parta dall’educazione delle nuove generazioni. Pertanto, ben venga una proposta di legge che disciplini azioni che promuovono l’economia circolare, ma non permetteremo che sia utilizzata come Cavallo di Troia per variazioni al Piano regionale di gestione dei rifiuti”.