ABRUZZO – Contro i campioni d’Italia in carica, il Napoli si aggiudica il suo VI trofeo Nazionale nella finale, in uno stadio Olimpico di Roma deserto.
Con una gara coriacea, e molto attenta, i partenopei “imbavagliano” CR7 e compagni e impediscono, alla formazione bianconera, di rendersi pericolosa sottoporta ripartendo poi con rapidi rovesciamenti di fronte.
Solo tre prodezze di Buffon, e un palo, impediscono al Napoli di chiudere la gara nel tempo regolamentare, alla fine della quale i rigori (come da nuovo regolamento) sono ancora una volta fatali alla squadra allenata dall’ex Maurizio Sarri.
Dunque, la quinta finale di Coppa Italia in sei anni, oggi chiamata Coca Cola Cup, va agli azzurri che, ironia della sorte, alzano il loro primo trofeo post-Sarri proprio contro l’ex allenatore che ora vede sempre più negativo il suo apprezzamento da parte di un popolo bianconero, evidentemente troppo abituato a vincere e che oggi metabolizza male una sconfitta.
Sarebbe impensabile di poter vincere sempre, e in un ciclo così lungo di successi e dominio, almeno in Italia ci sta anche di lasciare qualcosa per strada, soprattutto quando l’avversario di turno appare più motivato e affamato in campo.
Mentre la società di Andrea Agnelli medita sulla sconfitta e prepara il finale di stagione, che la vede in corsa ancora per due obiettivi importanti, Aurelio De Laurentiis, insieme a Gabriele Gravina e al Governatore abruzzese Marco Marsilio, è stato ospite un’intera giornata delle istituzioni locali di Castel di Sangro dove il Napoli potrebbe svolgere la preparazione precampionato, preferendo la cittadina abruzzese alla ormai storica Dimaro.
Chissà che proprio la nostra regione non porti fortuna ai partenopei per spezzare l’incantesimo e rivincere, dopo 31 anni, quel campionato che da otto anni consecutivi, nove incluso questo che sta finendo, vede primeggiare la Juventus.