di Roberta Placida e Maria Paola Zaurrini
BALSORANO – I fatti risalgono al 2016 quando Pietro Mazzone, sindaco di Campoli Appennino, Mauro Tordone sindaco di Balsorano, Francesco Valentini, consigliere di maggioranza, Gino Capoccitti, vicesindaco e consigliere comunale di maggioranza, Rocco Tullio Servio, assessore, Silvana Caringi, titolare della ditta omonima indagata, Alessandro Gismondi, rappresentante della ditta “Caringi Silvana”, Alessandra Magnarini, geometra Aquino Tantangelo ingegnere, furono indagati per turbativa d’asta, corruzione, abuso d’ufficio e falsità ideologica relativi alla assegnazione di appalti inerenti l’assegnazione di servizi e lavori pubblici quali:
- manutenzione delle lampade votive cimiteriali
- incarichi di direzione lavori di completamento, di riqualificazione urbana delle aree di proprietà del comune di Balsorano
- costruzione di un nuovo plesso scolastico e dismissione di preesistenti di edifici di scuole materna e scuola media.
Nello specifico, il sindaco Mauro Tordone, che allora lasciò l’incarico dimettendosi, fu accusato di aver assegnato al padre un loculo cimiteriale: il reato a lui contestato risaliva al 2013 e “quindi la sua posizione era diversificata e più “leggera” in rapporto all’intera vicenda processuale”, così come dichiarato dal suo avvocato di fiducia Leonardo Casciere.
Il processo è iniziato il 9 maggio 2019 e si è concluso giovedì scorso, con l’assoluzione del Tordone perché il fatto non sussiste.
Il procedimento si è svolto nel tribunale di Avezzano, in composizione collegiale, presieduto da Zaira Secchi, giudici a latere Marianna Minotti e Daria Lombardi.