di Emanuela Scipioni
“La bellezza si vede e il fascino si sente” e lui, Roberto Gervaso, di fascino ne aveva da vendere, con la sua sagacia, ironia e profondità di spirito. Fu scrittore, storico, giornalista, aforista, intellettuale tour court, autore di saggi e romanzi. Scrisse con Indro Montanelli 6 volumi della Storia d’Italia, vinse due volte il premio Bancarella, uno per il suo “Cagliostro”. Penna di molti giornali nazionali, era “Sempre in firma!” come amava ribattere a chi gli diceva di trovarlo in forma. Il suo ultimo libro, un pamphlet dalla inevitabile scrittura corrosiva, che lo ha sempre contraddistinto, è stato pubblicato nel 2016. “Le cose come stanno. La storia spiegata a persone di buon senso”.
Ieri si sono svolti i funerali nella Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo a Roma, aveva 82 anni e un male con cui combatteva da tempo. Moltissimi i presenti a porgere l’ultimo saluto e girasoli sul feretro, un lungo e sentito applauso nel finale.
Ho aperto e chiuderò questo ricordo di Roberto Gervaso con un suo aforisma “Il successo che più ci invidiano è quello che abbiamo meritato”.