AVEZZANO – E’ ufficiale, da oggi 3 giugno, dopo quasi tre mesi di lockdown, l’Italia è libera di ripartire: sparisce l’autocertificazione e si potrà tornare a circolare liberamente tra Regioni senza le “comprovare ragioni di necessità”. Rimane, però, l’obbligo del distanziamento sociale e la quarantena per chi ha infezioni respiratorie con febbre o la temperatura corporea superiore ai 37.5 gradi.
La riapertura dei confini regionali non significa che il Covid-19 sia stato sconfitto: “La battaglia non è ancora vinta e serve prudenza, in quanto il virus è ancora molto pericoloso”, ha dichiarato il Ministro della Salute, Roberto Speranza. “Dobbiamo continuare a lavorare sulla prudenza fino a quando non ci sarà la scoperta di un vaccino che ci consentirà, finalmente, di vincere questa battaglia. Fino ad allora – conclude – avremo bisogno della massima attenzione e cautela”.
Riaperte anche le frontiere con i Paesi dell’area Schengen e della Gran Bretagna, i cui cittadini potranno venire in Italia senza obbligo di quarantena o altre restrizioni che non siano quelle in vigore per tutti: divieto di assembramento, mantenimento della distanza interpersonale e uso della mascherina nei luoghi chiusi.
Inizia, dunque, la Fase 3, una fase che non farà tornare ancora gli italiani alla normalità conosciuta prima del 20 febbraio e che si prospetta ancor più complessa e delicata, dove saranno fondamentali, forse più di prima, i comportamenti e il senso di responsabilità di ognuno. L’Italia è ancora divisa tra i sostenitori di una rapida ripresa economica e quelli per una più lenta, a tutela della salute. Certo preoccupano i tanti turisti o la mobilità interregionale dei cittadini italiani. Le Regioni continuano a procedere in ordine sparso per cercare di limitare il rischio di nuovi contagi nei propri territori, rafforzando i sistemi di controllo e di prevenzione sanitaria: tracciamento dei turisti, controlli con termoscanner in stazioni e aeroporti, prenotazioni e questionari sono alcune delle soluzioni messe in atto.
I presidenti di Regione, sempre nel rispetto delle direttive nazionali, potranno agire autonomamente su quali strumenti utilizzare per aumentare o migliorare i controlli, ma fondamentale sarà la capacità dei sistemi sanitari regionali di individuare, nel più breve tempo possibile, nuovi casi e isolare eventuali focolai.
Per i trasporti, previste una serie di novità che riguardano le stazioni ferroviarie: con un decreto firmato dal Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, da domani diventa obbligatoria la misurazione della febbre per chi viaggia con l’Alta Velocità o con gli intercity: ci saranno degli ingressi dedicati nelle stazioni e, in caso si abbia più di 37,5°C, non sarà consentito l’accesso a bordo del treno.
Per quanto riguarda l’Abruzzo da oggi torneranno a viaggiare 130 treni regionali e interregionali, pari all’80% del traffico ordinario pre emergenza. Inoltre è aumentato il numero di Frecce e di Intercity in circolazione sulla Linea Adriatica, e dunque anche in Abruzzo e Molise.
Dal terminal bus di Pescara stamattina sono ripartite le prime corse sia con la Capitale che con le altre Regioni, oltre al primo collegamento con il Molise. Registrato traffico in crescita anche sul tratto abruzzese delle autostrade A14, A24 e A25, mentre non è ancora ripartito quello dell’aeroporto di Pescara, tra voli cancellati e mancate prenotazioni.