AVEZZANO – Si è celebrato ieri il 74° anniversario della Repubblica Italiana nata il 2 giugno del 1946. In questa data, un’Italia che usciva stremata dalla Seconda guerra mondiale venne chiamata alle urne per scegliere quale forma istituzionale dare allo Stato, se repubblicana o monarchica. Il referendum fu la prima votazione a suffragio universale indetta nel nostro Paese e il risultato della consultazione popolare permise la nascita della Repubblica Italiana: la monarchia era definitivamente conclusa e l’Italia si avviava alla sua ricostruzione sociale ed economica.
Oggi, anche noi, ci siamo trovati a dover combattere una guerra contro un nemico diverso e invisibile, ma che non ci ha risparmiato morte e sofferenze. Le dimensioni e la gravità della pandemia da Coronavirus hanno pervaso ogni aspetto della nostra vita quotidiana, determinando difficoltà mai sperimentate e che hanno richiesto a tutti enormi sacrifici sotto ogni punto di vista, anche emotivo. La resilienza che l’Italia ha dimostrato nei suoi momenti più drammatici va ora trasposta nell’impegno comune verso un definitivo superamento dell’emergenza e per una solida ripresa.
Come alla nascita della Repubblica, nel 1946, serve oggi “un nuovo inizio. Superando divisioni che avevano lacerato il Paese”, ha detto il Presidente Sergio Mattarella in occasione del 74° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica. “Ce lo chiede, anzitutto, il ricordo dei medici, degli infermieri, degli operatori caduti vittime del virus nelle settimane passate. Accanto al dolore – ha sottolineato il Presidente – per le perdite e per le sofferenze patite avvertiamo, giorno dopo giorno, una crescente volontà di ripresa e di rinascita, civile ed economica”.
Le celebrazioni del 2 giugno di quest’anno sono avvenute in un’atmosfera mesta e dai toni minori, a causa dell’emergenza sanitaria, con gli stessi sentimenti di incertezza e di speranza di chi, come settantaquattro anni fa, voleva lasciarsi alle spalle il dolore e correre incontro ad un nuovo futuro. Una cerimonia istituzionale simbolica quella svolta all’Altare della Patria alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, delle cariche dello Stato e delle Forze Armate. I divieti di assembramento e le norme sul distanziamento sociale, inoltre, hanno reso impossibile la tradizionale parata delle Forze Armate, lungo i Fori Imperiali, alla presenza della folla. Ma, come per abbracciare tutti gli italiani, le Frecce tricolore, in questa settimana appena trascorsa, hanno sorvolato tutte le Regioni disegnando nei cieli il tricolore, simbolo della nostra unità. Hanno terminato il loro viaggio a Roma, solcandone il cielo, durante la cerimonia di deposizione della corona di alloro presso l’Altare della Patria da parte del Capo dello Stato.
Anche nei trentasette Comuni della Marsica i sindaci hanno deposto la corona di alloro ai piedi del monumento ai Caduti per omaggiarli del loro grande sacrificio. In alcuni di essi, inoltre, ospiti d’eccezione.
A Capistrello a presenziare la cerimonia, dedicata anche al ricordo dell’eccidio dei “33 Martiri” e al Cammino dell’Accoglienza, la Dott.ssa Cinzia Torraco, Prefetto di L’Aquila.
A Tagliacozzo, invece, il discorso commemorativo è stato tenuto da Maria Teresa Letta, Vice Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, poiché l’Amministrazione ha voluto rendere omaggio ai Medici, agli Infermieri, al Personale sanitario tutto e al Mondo del Volontariato.
Il comune di Celano e di Collarmele, dopo le cerimonie, hanno donato una copia della Costituzione Italiana ai propri giovani, mentre ad Aielli l’Amministrazione e i diciottenni del paese hanno immortalato la Festa della repubblica con una fotografia ai piedi del murale della Costituzione italiana. Infine, a Trasacco la Torre Febonio è stata vestita del Tricolore con un lungo drappo.