MARSICA – Un incontro, con tutti i sindaci marsicani, è stato promosso da Vincenzo Giovagnorio (Tagliacozzo) e Stefano Iulianella (Pescina) e convocato per lunedì 1 giugno presso il comune di Scurcola Marsicana.
Sono stati contattati alcuni Primi Cittadini per una dichiarazione a “caldo”:
Maria Olimpia Morgante (Scurcola Marsicana) “Quando ho letto il comunicato sulla riapertura parziale dei due Ppi di Tagliacozzo e Pescina mi è schizzato il sangue al cervello!!! Ma veramente pensano che qui ci siano persone che assistono a questi miseri balletti di “faccio non faccio”, “apro non apro” come se gli ospedali fossero centri di bellezza dove uno ci si reca per puro piacere???
Ma veramente i consiglieri regionali del territorio credono di poter trattare così le persone che hanno dato loro fiducia? Basta, inizino a fare seriamente i rappresentanti di questo territorio perché più di me, essendo loro del mestiere, sanno benissimo che livelli di assistenza abbiamo ! Dobbiamo sentirci male solo di giorno??? È un vero pugno allo stomaco questo provvedimento ( ammesso anche che vada a buon fine!!!visto come sono finiti tutti gli altri proclami con cui si sono riempite le bocche)!!!!Io sono al fianco dei sindaci di Pescina e Tagliacozzo e di chiunque altro voglia mettere in campo le proprie energie per riportare questo territorio, la Marsica, ad essere invidiato per le eccellenze che vi operano !!!Quindi anche io domani sarò in comune per raccogliere le firme !!!Chiamerò a raccolta tutti i miei concittadini !!!”
Quirino D’Orazio (San Benedetto dei Marsi) “Auspichiamo che tutto torni a pieno regime. Non ritengo però che si debba strumentalizzare la questione. Io sono stato il primo dei sindaci a richiedere, ancor prima che venisse chiuso, al presidente Marsilio, il potenziamento del presidio Serafino Rinaldi, in tempi non sospetti. Poi seguì lo stato di emergenza e la quarantena a cui vennero sottoposti infermieri e medici. Dopo tutto questo tempo si sta provvedendo alla apertura di 12 h.
Personalmente ho contattato il presidente Marsilio e il Direttore Generale ASL1 Testa che mi hanno detto che siamo in piena fase2, quindi, intanto apriamo adesso, fra poco sentiremo anche quelle che sono le disposizioni del Governo centrale, e ci adegueremo. Sarò unito e partecipe alle iniziative dei miei colleghi, affiancherò gli altri sindaci per richiedere l’apertura h24 con il potenziamento delle assunzioni. Condivido le linee di protesta. Quello che si è dovuto fare, io l’ho sempre fatto, ripeto quello che non condivido ora è la strumentalizzazione politica che si vuole attivare di questa situazione.”
Gianfranco Tedeschi (Cerchio): “Siamo stati convocati e parteciperemo all’incontro, come comunità locale e come comunità politica di maggioranza e di opposizione, tutta unita. Daremo il massimo appoggio perché questa è una battaglia di civiltà e dignità, e soprattutto il riconoscimento a questo territorio dei servizi essenziali. Ripeto la comunità di Cerchio, sia civile che politica unitariamente sarà al fianco dei sindaci di Pescina e di Tagliacozzo.
Sono tanti anni che sono in politica e assisto, indipendentemente da chi governa, allo spoglio di questo territorio, i sindaci che sono le sentinelle non possono più accettare, sia anche temporaneamente, alla sottrazione dei un servizio essenziale come questo.”
Gianclemente Berardini (Gioia dei Marsi): “Secondo me c’è un modo un po’ discrasico di vedere le cose, e di gestirle, nel senso che la Regione ha le sue linee politiche e di attenzione a questi problemi, e i sindaci sembrano essere divisi sulle linee che adotta la Regione. Non è solo un campanilismo politico o territoriale. Questo comporta, che qualunque approccio di tipo risolutivo alle problematiche trova comunque un oppositore, o qualche amministratore che non lo condivide appieno. Questo indebolisce sia l’azione corale degli amministratori sia l’efficacia delle istituzioni regionali e della ASL, per restituire servizi sul territorio.
All’incontro certamente vado, però bisogna fare il punto sanità in Marsica, vero e chiaro, al netto di tutte le considerazioni politiche e territoriali, dove si abbia intanto a valutare e progettare quali sono le vere esigenze del nostro territorio, in termini di servizio sanitario, dopo, possiamo parlare di chiusure, aperture, delle specialità, del pronto soccorso e di quant’altro. Avere una visione chiara delle emergenze e non darci all’estemporaneità delle istanze, rispetto alle decisioni di una regione che su questo è stata altanelante, probabilmente poco efficace. La Regione oggi qualche cosa la sta concedendo, lavoriamo affinché sia concesso di più, ma dobbiamo sapere soprattutto cosa vogliamo. Io vedo parecchia disarticolazione. Andrò proprio per uscire con una idea chiara da questo punto di vista, altrimenti ritengo questa come una ennesima perdita di tempo.”
Pina Perozzi (Castellafiume): esordisce comunicando di aver già firmato la campagna promossa da Lorenzo Berardinetti. “E’ insultante che dopo che noi sindaci abbiamo raccolto le firme, in quanto tutti d’accordo su questo problema, inviate alla Regione, come risposta adesso come contentino ci dicano 08.00/20,00 come se un pronto soccorso possa stare aperto solo 12 ore. Mi sembra una cosa ridicola e puerile, per definizione un pronto soccorso deve essere aperto h24. O lo classificano come pronto soccorso a tutti gli effetti oppure ne fanno una casa di cura. Uno se si sente poco bene va così, se trova qualcuno….come sta succedendo adesso, che è una situazione assurda, perché anche se vai non puoi fare praticamente nulla.
L’ospedale di Avezzano è troppo congestionato, i tempi di attesa sono troppo lunghi. Con il Covid bisognava poi ovviamente aprire sul territorio, non chiudere il territorio. Mi sembra una politica dissennata. L’ospedale di Avezzano che è dedicato insieme a L’Aquila al Covid lo lasci per questa emergenza, dopo di che riapri tutte le altre strutture perché si sa che è necessario il presidio del territorio. La riapertura dei confini regionali con il traffico, porta alla riapertura delle seconde case nelle zone di Tagliacozzo e di Pescina, mi sembra che far rimanere questi territori così ampi e popolati, senza un presidio medico è una cosa indecente”.