ABRUZZO – «Dove sono finiti gli elogi e le parole da parte di chi ci inneggiava come eroi e soldati senza paura? Dove sono finite le promesse di valorizzazione contrattuale della nostra professionalità che rivendichiamo da tempo immemore? Che fine hanno fatto i premi che, con dignità e lavorando a testa bassa durante la battaglia contro un nemico subdolo e invisibile, rischiando sulla nostra pelle, non abbiamo mai chiesto pur meritandoli più di chiunque altro, e che “dall’alto” ci avevano garantito, e che oggi sono addirittura spariti dal fiume di denaro stanziato nel decreto rilancio?».
Con questi amari interrogativi il presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, annuncia le nuove iniziative del Sindacato, pronto a sostenere gli infermieri in piazza e nelle aule dei tribunali, nelle prossime settimane, per difendere i colleghi che da nord a sud vorranno chiedere adeguati risarcimenti per i danni morali e fisici subiti durante il dramma della pandemia. Come confermato recentemente dal Congresso digitale della Società Italiana di pneumologia, chi si è ammalato di Covid19 potrebbe riportare danni permanenti alla funzionalità respiratoria, e non solo.
«Insomma, abbiamo tenuto aperti i reparti Covid, ci siamo ammalati, ci siamo isolati dalle famiglie, ci abbiamo rimesso anche la vita, perchè non dimentichiamo, chiosa De Palma, i quasi 40 colleghi morti e soprattutto la vergogna di un Paese con il 10 per cento di operatori sanitari contagiati. Abbiamo lavorato senza presidi di protezione indossando anche buste di plastica e indumenti da macellaio. Lo abbiamo fatto in silenzio e a testa bassa. Ora diciamo basta! Ora chiediamo alla stampa, alla società civile, di sostenere la nostra lotta! Adesso o mai più! Abbiamo già dato mandato, spiega il presidente del Nursing Up, a un pool di nostri legali, di sostenere le cause dei colleghi infermieri che, da nord a sud, si vorranno appoggiare a noi per chiedere giustizia davanti alla magistratura.
E’ una vergogna, sbotta De Palma: invece di aumenti dello stipendio ci hanno promesso un premio di mille euro, che poi è pure sparito dal Decreto Rilancio. Qualche regione poi ha previsto squallide mancette: praticamente una toppa peggiore del buco. Ci prendono in giro, ci fanno credere che con il raddoppiamento del bonus baby sitter abbiamo avuto quello che ci spettava. Ma non si tratta di un premio, quello è denaro finalizzato a sostenere tutte le famiglie per i problemi di gestione dei figli, non sono soldi destinati solo a noi, e non c’entrano un bel niente con la nostra valorizzazione professionale.
Certo nessuno di noi rinuncerebbe “ad un vero premio”, ma per prima cosa “rivendichiamo uno stipendio dignitoso”. Siamo stati prima idolatrati e poi abbandonati al nostro destino da parte di un Governo “orbo” che sostiene un sistema sanitario fallace, che fa perno sul potere locale di regioni che si muovono in autonomia, senza coesione d’intenti, organizzazione e sinergia. Siamo gli ultimi, ci hanno dimenticato, ci hanno messo da parte! Non ce lo meritiamo e questo la gente lo deve sapere. Chiediamo quindi alla stampa e ai cittadini tutti, quelli per i quali ogni giorno combattiamo nelle corsie degli ospedali, di scendere in campo con noi, adesso!».
Il Presidente del Nursing Up, Antonio De Palma, annuncia quindi, dopo aver dato voce alle numerose lamentele dei colleghi, giunte in massa in occasione dell’ultima Consulta Nazionale on line dei giorni scorsi, che gli infermieri italiani adesso non sono solo pronti alle denunce per chiedere il risarcimento dei loro danni fisici e morali. I colleghi piemontesi, quelli lombardi, quelli liguri, ma anche quelli dell’Emilia Romagna, della Campania e di tante altre regioni italiane non vogliono più aspettare e sono pronti a manifestare: si parla di flash mob ed altre iniziative nelle regioni più colpite dal Covid19, per mostrare il loro malcontento e la delusione, e per chiedere agli altri infermieri ed operatori sanitari in Italia, stufi come loro, di contattarli e di unirsi in una comune lotta.
Con queste premesse, nei prossimi giorni Nursing Up invierà nelle caselle PEC dei Ministeri competenti, le richieste per un ultimo tentativo di conciliazione in sede Ministeriale, come la legge vuole, ma se fallirà allora lo sciopero nazionale sarà inevitabile.
«Siamo infermieri, conclude De Palma rivolgendosi a tutta la cittadinanza ed agli organi di stampa, combattiamo senza paura per difendere la salute degli italiani e continueremo a lottare per l’amore di questa professione. Su di noi potrete sempre contare, questo è certo. Ma ora non lasciateci soli, non abbandonateci come questo governo ingrato invece ha fatto. Lottate al nostro fianco, adesso, da nord a sud, perché questa è una sacrosanta battaglia di civiltà».