CELANO – È stata revocata l’ordinanza di divieto di irrigazione dei campi del Fucino, emessa dalla Prefettura, che prevedeva la sospensione dell’irrigazione durante i fine settimana per ridurre il problema della siccità,legato soprattutto alla scarse precipitazioni e in previsione soprattutto dell’arrivo dell’estate. Motivo per il quale era stato richiesto agli agricoltori marsicani di organizzare l’irrigazione dei campi durante la settimana per poter creare, poi, le giuste riserve di acqua. Dopo il dietro front di alcuni sindaci del comprensorio, arriva stamattina la revoca anche da parte sindaco comune di Celano, Settimio Santilli, che tramite una nota inviata alla stampa afferma:
“Il principio per il quale si era proceduto a inizio maggio ad emettere un’unica ordinanza uguale ed univoca per tutti i comuni interessati nel Fucino, preventivamente concordata e condivisa dagli stessi Sindaci e dal Prefetto Torraco il 29 aprile e dalle associazioni di categoria, andava nel verso della prevenzione, ovvero scongiurare problemi seri di secca nei mesi più caldi e critici dovuti alla scarsità di precipitazioni in inverno e primavera, che erano stati manifestati già a tempo debito il 2 aprile da ERSI (Ente Regionale Servizio Idrico Integrato) in una lettera inviata a tutti i sindaci e poi ribadita anche dal Consorzio di bonifica ovest Liri-Garigliano.
Le ordinanze fatte già a maggio avrebbero tra le altre cose permesso a tutti gli agricoltori di fare una programmazione preventiva attenta e puntuale delle loro coltivazioni per tutta la stagione, scongiurando problemi seri nei mesi in cui ci sarà un importante bisogno di irrigazione, ovvero luglio e agosto.
Quel principio che avrebbe dato i suoi frutti in quei mesi in addivenire negli interessi di tutta la categoria agricola, decade e viene meno nel momento in cui, senza alcun nesso logico, confronto e preavviso, in alcuni comuni l’ordinanza viene revocata o sospesa. Per questa ragione, poiché non esistono agricoltori di serie A ed agricoltori di serie B, per non sfavorire gli agricoltori di Celano, che devo dire avevano recepito con buon senso l’ordinanza programmando efficacemente il loro lavoro, mi vedrò costretto a revocare da subito anche io l’ordinanza che però non sarò più disposto ad emettere nei mesi critici, perché entreremmo veramente nell’ordine del ridicolo e della barzelletta”.