AVEZZANO – Questa mattina una rappresentanza del personale docenti si è riunita, davanti all’Istituto Sacro Cuore di Avezzano, per aderire allo sciopero nazionale delle scuole paritarie e private.
Gli istituti in Italia sono 12.000 per un totale di 900.000 studenti e 180.000 insegnanti che non gravano sullo Stato.
“Chiediamo libertà di scelta educativa e diritto di apprendere senza discriminazioni, sostegno alle famiglie e agli istituti. Parità scolastica tra pubbliche statali e pubbliche paritarie per un pluralismo culturale. Per lo stato siamo invisibili!“. Queste le accorate parole di una rappresentante dei manifestanti. “L’augurio è che l’attenzione del Governo si concentri sulle scuole private e paritarie che costituiscono una importante base per la formazione scolastica italiana.”
La manifestazione vuole portare alla luce le tante difficoltà da affrontare, come la crisi debitoria che gli istituti hanno nel pagare gli stipendi sia ai docenti che al personale amministrativo, dovuta anche alla criticità delle famiglie nel dover sostenere la retta. La prospettiva, in seguito anche alla grave situazione di emergenza che si prospetta in seguito al coronavirus, è la chiusura, a settembre, di migliaia di Istituti italiani. Viene a crearsi così la barriera alla scelta formativa, ed educativa, che i genitori intendono adottare.
Di seguito l’appello delle famiglie a sostegno del documento CISM – USMI
“Le NOSTRE scuole paritarie sono scuole che svolgono un SERVIZIO non solo per le famiglie ma anche allo Stato accogliendo persone di minore età (soprattutto nella fascia 0-6 anni!)
Le/gli insegnanti sono formate/i ESATTAMENTE come quelle della scuola pubblica; la preparazione di alunne ed alunni raggiunge standard di eccellenza. La differenza sostanziale sta nel fatto che visti i ridotti contributi che gli Istituti ricevono dagli Enti, le famiglie pagano una retta e le/gli insegnanti sono stipendiati dal versamento della retta stessa.
Facendo seguito alla nota congiunta CISM – USMI, le famiglie sentono l’esigenza di sottolineare ulteriori temi oltre alla discriminazione del pluralismo culturale.
La necessità delle scuole paritarie colma un vuoto istituzionale, rappresentando per le famiglie una risorsa alternativa alla carenza di posti nelle scuole pubbliche, con particolare riferimento a nidi e scuole per l’infanzia.
Attualmente circa 900.000 alunni frequentano scuole paritarie, ne deriva che il mancato supporto istituzionale crea innegabili problemi non tanto alle scuole stesse, quanto a 900.000 bambine e bambini, ragazze e ragazzi, nonché ad 1.800.000 genitori. L’indotto complessivo è quindi costituito da 2.700.000 persone, adulti e minori, che verranno irrimediabilmente penalizzati dalla discriminazione ai danni delle scuole paritarie.
L’emergenza sanitaria ha generato ulteriori problematiche, attualmente ancora non sono chiare le misure che verranno stabilite per il prossimo anno scolastico. Circolano indiscrezioni in merito alla necessità di ridurre il numero degli alunni per ogni classe, allo scopo di evitare assembramenti e consentire spazi individuali compatibili con gli standard suggeriti dall’OMS. Qualora tali ipotesi trovassero conferma, emerge una ulteriore criticità: l’edilizia scolastica pubblica non potrà ovviamente moltiplicare la cubatura se non con l’investimento di considerevoli stanziamenti nell’arco di diversi anni, pertanto nel breve e medio periodo per le famiglie italiane si renderà sempre più necessario, se non indispensabile, il ricorso all’alternativa offerta dalle scuole paritarie. È lecito ipotizzare che le persone attualmente coinvolte (2.700.000) siano destinate ad aumentare sensibilmente, anche sforando il tetto dei 4.000.000 di soggetti interessati, tra alunni e genitori.
Essendo questo un momento di profonda crisi PER TUTTE e TUTTI c’è bisogno di un SOSTEGNO ADEGUATO per riuscire a riaprire NON SOLO PER LE/GLI INSEGNANTI E QUANTE ALTRE PERSONE VI PRESTANO SERVIZIO, MA SOPRATTUTTO PER LE FAMIGLIE.”