ABRUZZO – Rinnovamento della programmazione estiva, modellandola in base alle disposizioni sull’emergenza sanitaria, offerta di visite a distanza, riaperture light dopo la messa a norma con sanificazione e installazioni per il rispetto del distanziamento: è un progetto in più fasi quello a cui lavorano Consiglio di Amministrazione e Direzione della Fondazione Genti d’Abruzzo che gestisce, oltre agli spazi del Museo delle Genti, anche il Museo Cascella.
Né le aree espositive né le sale destinate a eventi e congressi riapriranno lunedì prossimo “nel rispetto della salute dei visitatori e dei dipendenti – chiarisce il presidente Emilio Della Cagna – C’è la necessità innanzitutto di attivare tutte quelle misure di protezione che consentono di ripartire in sicurezza negli spazi chiusi”.
Per i musei e più in genere per le strutture che ospitano opere d’arte le operazioni di sanificazione richiedono cautele particolari proprio per non danneggiare i beni custoditi: “Nei giorni scorsi la Sovrintendenza ci ha inviato le linee guida alle quali dobbiamo attenerci e questo, inevitabilmente, richiederà un impegno non solo economico, ma anche di tempo – spiega la direttrice Letizia Lizza – Perciò stiamo lavorando per spostare le nostre iniziative in parte online, per mantenere un contatto virtuale con i visitatori, in parte all’aperto sfruttando tutte le opportunità offerte dalla stagione estiva”.
La Fondazione Genti d’Abruzzo vuole cercare di mantenere vivo il senso di un’attività che, come spiega Emilio Della Cagna “é stata sempre improntata all’aggregazione in nome della cultura, delle radici, della tradizione. L’emergenza sanitaria ci impone dei cambiamenti, ma noi restiamo saldi negli obiettivi. Gran parte della nostra attività estiva è stata sempre destinata a famiglie, bambini e ragazzi, con proposte di alto livello che hanno avuto sempre nei numeri un forte riscontro. Oggi quei numeri non possiamo più farli, almeno non con le modalità del passato: il limite quindi sarà nelle presenze, non nella qualità della proposta Faremo eventi per piccoli gruppi, magari aumentando gli appuntamenti, sfrutteremo la possibilità di lavorare all’aperto, adotteremo tutte le precauzioni individuali, ma continueremo a investire sul futuro, sulla possibilità di avvicinare il più possibile i ragazzi all’arte”.
Già venerdì della prossima settimana, intanto, sarà realizzata una visita guidata online all’interno del Museo delle Genti e “con il passare dei giorni implementeremo sempre di più la possibilità di un contatto virtuale con i visitatori, come d’altra parte si sta facendo negli altri musei. Intanto proseguiamo con le operazioni di conservazione e catalogazione dei materiali – spiega Letizia Lizza – Per quanto riguarda le mostre stiamo valutando la possibilità di utilizzare altri spazi, sia all’aperto che coperti, che siano più facilmente fruibili per dislocazione e per dimensioni. Ogni museo ha caratteristiche ed esigenze proprie, vogliamo essere flessibili per riuscire a sfruttare al meglio opportunità che dovessero offrirsi per esposizioni temporanee. Questo non significa che le nostre sale in estate resteranno chiuse: stiamo studiando delle aperture, magari serali e collegate ad eventi, anche in questo caso con numeri contingentati e in attesa di poter riprendere un’attività più intensa ma sempre organizzata. In particolare il Museo Cascella con i suoi cortili potrà essere funzionale a questo tipo di progetto”.
In questi giorni è in corso una riprogrammazione capillare per verificare quali appuntamenti potranno essere mantenuti, e con quali modalità, e quali invece dovranno essere rinviati al prossimo anno: entro breve tempo sarà ufficializzato il cartellone estivo. Che avrà comunque l’ambizione di mantenere Pescara nel circuito culturale di riferimento nel quale è incanalata da tempo, anche a livello internazionale.
“Sappiamo di essere in un momento particolarmente delicato e avremo bisogno di un sostegno forte alle nostre iniziative: il sostegno per qualsiasi attività culturale è fatto di presenza, di condivisione – conclude Letizia Lizza – Lavoriamo con le persone e per le persone: distanziamento fisico non sarà per noi distanza emotiva o culturale, sarà solo un modo diverso di scambiarci esperienze e trasmetterci fiducia nel futuro”.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]