L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo la nota pervenuta alla nostra redazione da Luca Grimaldi, portavoce e presidente dell’Azione Universitaria L’Aquila. Gli studenti meritevoli di borsa di studio reclamano il diritto a ricevere quello per cui sono idonei, senza disparità di trattamento rispetto agli altri atenei abruzzesi.
“Osserviamo sconcertati dello scempio amministrativo commesso tra Regione e Adsu, le cui vittime saranno gli studenti e la credibilità, tanto per cambiare, della città e dell’università di L’Aquila. Infatti, le risorse per il diritto allo studio stanziate dalla regione, 1,4 milioni di euro (a fronte dei 3 milioni previsti), non andranno agli studenti del Capoluogo, ma solo all’Università di Teramo, per il 14 %, e all’Università di Chieti-Pescara, per l’86%. Il risultato è che più di duecento studenti all’Aquila, beneficiari di borsa di studio ADSU, non potranno riceverla. Non sappiamo se la causa di questo è dovuta ad una scellerata scelta politica dell’assessore Piero Fioretti o, peggio, all’impreparazione e all’ignavia della presidente dell’ADSU dell’Aquila, Eliana Morgante. Quello che sappiamo è che, nonostante il tentativo della regione di mettere una fumosa “toppa”, ripromettendosi di trovare le risorse, ma senza stanziarle, ancora una volta gli studenti aquilani sono penalizzati rispetto ai loro colleghi. Come studenti che vogliono crescere e formarsi all’Aquila, chiediamo responsabilità e risposte immediate alla presidente dell’ADSU e all’Assessore Regionale. Se non dovessimo ottenerle sarà evidente il dolo a danno dell’Aquila o l’incapacità. E di entrambe le cose dovranno rispondere“.
Prosegue il comunicato:
“Che la regione rimedi al più presto per questo disastro aggiungendo 1,6 milioni di euro al fondo. Intanto che la presidente dell’Adsu si dimetta: non poter garantire le borse di studio senza aver alzato la voce la rende inadeguata al ruolo, la vicinanza politica all’assessore non può far venire meno gli interessi dell’ente. In merito alla recente vicenda concernente la ripartizione dei fondi regionali per il diritto allo studio, di cui l’Università degli Studi dell’Aquila ha avuto informazione dal proprio rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione dell’ADSU L’Aquila, il Rettore prof. Edoardo Alesse, esprime un motivato e forte dissenso rispetto alle deliberazioni assunte dalla Giunta regionale nella ripartizione delle risorse disponibili, ritenendola impari, iniqua ed amministrativamente non corretta. Il Rettore ravvisa inoltre un comportamento asimmetrico e chiaramente discriminatorio nei confronti degli studenti che frequentano l’Università degli Studi dell’Aquila rispetto a quelli iscritti agli altri Atenei della Regione.”
“Anche soprassedendo rispetto alla inadeguatezza ormai cronica del totale dei fondi messi a disposizione – afferma il Rettore prof. Edoardo Alesse – e lungi dal voler entrare nel merito delle azioni delle persone che hanno determinato l’attuale situazione, voglio evidenziare che il diritto allo studio e alla migliore formazione possibile, rappresenta uno dei diritti fondamentali ed inalienabili che devono essere garantiti sempre, comunque e a tutti i livelli attraverso le più appropriate soluzioni finanziare ed amministrative, in un contesto di progresso sociale e civile, oltre che culturale”. “L’Università degli Studi dell’Aquila -prosegue il Rettore- nonostante le decennali difficoltà seguite all’evento sismico del 2009, ogni giorno esprime manifestazioni di forte vitalità e di eccellenza nella didattica, nella ricerca, nella terza missione e nell’internazionalizzazione, forse rappresentando in questi ambiti la più longeva ed autorevole tradizione accademica della Regione Abruzzo. Per queste ragioni e per il rispetto e la tutela che deve ai propri studenti non può accettare la situazione che si è venuta a determinare e chiede con forza, ma anche con fiducia, nel rispetto delle prerogative del decisore politico, che sia data pronta ed efficace soluzione al problema”.
Ad oggi i ragazzi non hanno ricevuto risposte dirette, ai loro interrogativi, dalle istituzioni interpellate, Piero Fioretti e Eliana Morgante. La promessa di intervenire è arrivata, attraverso qualche comunicato stampa, dal consigliere comunale aquilano Leonardo Scimia e dai consiglieri regionali Pierpaolo Pietrucci e Giorgio Fedele.