ABRUZZO – “Siamo contenti che attraverso la proposta della FIOM si sia avviato un ragionamento e che alcuni suggerimenti come quello dei presidi e dei tamponi siano stati parzialmente raccolti, ma continuiamo a pensare che sia necessario un confronto tra la Regione, la ASL, la Protezione Civile, le associazioni industriali e i sindacati.
Crediamo che ognuno per le sue competenze possa apportare contributi e soluzioni. Così come noi del sindacato siamo consapevoli, soprattutto in questo contesto, di non avere una piena conoscenza della situazione, altresì siamo convinti che nessuno degli altri soggetti possa conoscere come funzionano le dinamiche di una fabbrica.
Da quello che apprendiamo dai giornali abbiamo capito che partiamo da due filosofie diverse: la proposta dell’assessore Febbo tende ad individuare eventuali colpevoli, la nostra è un contributo ad affrontare una discussione per tentare di risolvere il problema nell’interesse collettivo a prescindere da capire chi ha le colpe.
Facciamo un esempio sulla presunta autocertificazione da esibire prima di salire sull’autobus. Secondo questa proposta un lavoratore dovrebbe consegnare un’autocertificazione tutti i giorni che prende l’autobus. Cioè un lavoratore, se non prendesse la coincidenza, dovrebbe consegnare 2 autocertificazioni al giorno, a meno che per l’assessore il problema riguardi solo il viaggio di andata e non quello di ritorno.
Comunque, non sarebbe la soluzione, perché anche in questo caso, il lavoratore che esce di casa 3 ore prima del turno potrebbe avere una temperatura pari o inferiore ai 37,5°C quindi in regola con l’autocertificazione, arrivare in azienda con una temperatura più alta e vedere il cancello sbarrato.
Va affrontato il problema del trasporto pubblico soprattutto quello proveniente dal Molise visto che arrivano molte segnalazioni da parte dei Lavoratori sul mancato distanziamento. Vedi ultimo episodio di Montenero di Bisaccia.
Bene i tamponi, ma renderli volontari apre delle riflessioni: i Lavoratori quando potranno fare questo test visto che hanno tempi contingentati per entrare in azienda oppure sono legati agli orari dei trasporti?
Va previsto un accordo con le aziende o un’ordinanza che possa dare la possibilità ai Lavoratori di fare il test senza incorrere in provvedimenti perché entrano in ritardo, e magari, come descritto nella nostra proposta, prevedere dei presidi fissi nei nuclei industriali, come le tende che sono messe davanti ad un pronto soccorso.
Infine, si continua ancora a pensare che il problema riguardi le grandi aziende, ma ci sono centinaia di piccole imprese dove non esiste il sindacato e quei Lavoratori hanno lo stesso diritto alla prevenzione come tutti i Lavoratori.
Per queste ragioni è necessario un confronto per trovare le soluzioni non per individuare le colpe.
Per le colpe esistono le autorità inquirenti.
Noi come FIOM vorremmo dare il nostro contributo limitatamente alle nostre competenze per aiutare a costruire un percorso di prevenzione ed intervento che vada a tutelare la salute dei Lavoratori e dei Cittadini.
Invitiamo a superare polemiche e pregiudizi. Va svolta in tempi rapidi una riunione che affronti con metodo come intervenire per la tutela di tutti i Lavoratori che lavorano in Abruzzo e di tutti i nostri Cittadini”.
FIOM Abruzzo Molise
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]