ROCCAVIVI – Le radici della malvagità sono insite nell’uomo e l’origine del perché, emerga e si manifesti in situazioni paradossali, resta un mistero.
La gratuità dello scempio, come quello del furto del mantello della Madonna delle Grazie nella piccola frazione di Roccavivi, costituisce davvero l’interrogativo per tentare di comprendere un atteggiamento o un’azione, inutile e gratuita, che caratterizza inevitabilmente molte persone.
Don Giuseppe Siciliano, addolorato ha, in modo accorato, sottolineato che è un atto privo di scrupoli, con l’assoluta mancanza di fede. Un furto che proprio non si riesce a comprendere, non avendo il mantello della Madonna delle Grazie un valore economico. Il passare dei giorni, immancabilmente, fa decadere ogni formula supposta, così come il furto ai fini di un riscatto. Una refurtiva che non ha un mercato.
Così, come detto nel diffondere la notizia, il parroco ha scoperto solo dopo alcuni giorni la sparizione del mantello, e lo ha comunicato subito al Sindaco di San Vincenzo Valle Roveto Giulio Lancia. Poi sono stati chiamati i carabinieri della vicina stazione di Balsorano al comando del maresciallo Giovanni Santabarbara.
Il sindaco Lancia, contattato, esprime ancora l’amarezza del triste episodio che ha coinvolto la comunità di Roccavivi. “ Il furto ha amplificato il dolore che già si sta vivendo nella situazione di emergenza del Covid-19. Il mantello ha un valore inestimabile solo dal punto di vista culturale e sentimentale.”
La statua della Madonna delle Grazie risale al XIX secolo, quindi ottocentesca anche se molte notizie la identificano già presente alla fine del settecento. E’ posta nel santuario a Lei dedicato, che si trova a Roccavecchia, zona antica del paese. E’ una statua lignea alta un metro e mezzo, ad opera di bottega abruzzese, la veste indossata, come il mantello, è già più contemporanea. Esiste un originale manto antichissimo, custodito gelosamente. Il mantello sottratto è stato una donazione.
Come tramandato dalle anziane del paese, il voto era stato espresso da una donna che, rimasta vedova per la morte del marito avvenuta durante la Grande Guerra del 1915/18, aveva ricevuto dalla Stato un sussidio economico, così come lei aveva chiesto in preghiera alla Madonna per poter sopravvivere con i suoi figli. Parte della somma venne utilizzata per creare, ed arricchire, il mantello realizzato a mano.
Davvero non si comprende la motivazione del furto, se non per sfregio, in quanto il mantello, se pur bellissimo, non ha applicazioni in oro, anche il ricamo è realizzato con un filo dorato, ma non aureo.
Il Santuario della Madonna delle Grazie appartiene alla Diocesi Sora Cassino Aquino Pontecorvo. Don Giuseppe Siciliano, per le Sante Feste pasquali, ha portato giù dal Santuario, sito nel paese vecchio, alla chiesa di Roccavivi la statua della Madonna depredata della sua veste. Così, per averla vicino alla devota comunità e poterla meglio difendere da ogni altro ulteriore oltraggio.