AVEZZANO – Dall’inizio della pandemia da Coronavirus sono tanti in tutto il mondo importanti studi, complessivamente oltre cinquanta, per arrivare ad un’immunizzazione efficace contro il SarsCov2. Una vera e propria corsa contro il tempo, che vede impegnati sia i gruppi di ricerca che i grandi colossi farmaceutici, per lo sviluppo in tempi rapidi di un vaccino anti-Covid per la popolazione mondiale.
Solo questo, come ammesso anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, potrà interrompere definitivamente la trasmissione del virus.
Lo sviluppo di una vaccinazione è un processo piuttosto lungo che richiede almeno 2-3 anni prima di essere immessa sul mercato e, anche volendo accelerare i tempi, si parla di almeno 18 mesi per portare a termine gli studi su sicurezza ed efficacia. Tuttavia la speranza di una scoperta scientifica in tempi rapidi sembra arrivare proprio dall’Italia.
E’ di qualche giorno fa l’annuncio da parte dell’azienda italiana Advent IRBM di Pomezia che, in partenariato con lo Jenner Institute della Oxford University inizierà a fine aprile, in Inghilterra, i test accelerati del prototipo di vaccino anti Covid-19 sull’uomo, esattamente su 550 volontari sani.
Ad annunciarlo l’Ad di Irbm, Piero Di Lorenzo, che ha spiegato: “Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in Inghilterra, ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.
In base ai dati acquisiti nelle ultime settimane dai due gruppi di ricerca, sarà possibile far partire, per l’Inghilterra, a fine aprile, il primo lotto di vaccino per iniziare i test accelerati di fase I e II sui 550 volontari. “Si prevede – rende noto Di Lorenzo – di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”.
lo Jenner Institute conosce bene la famiglia dei Coronavirus, in quanto ha già lavorato ad un antidoto contro la sindrome respiratoria del Medio Oriente (MERS), il quale ha dimostrato di indurre forti risposte immunitarie dopo una singola dose.
I vaccini sono prodotti usando una versione sicura di un adenovirus, un altro virus che può causare una comune malattia da raffreddore. L’adenovirus viene modificato in modo che non possa riprodursi all’interno del corpo e poi aggiunto al codice genetico per fornire istruzioni per la produzione della proteina Spike coronavirus, consentendogli di produrre questa proteina dopo la vaccinazione. Ciò provoca la formazione di anticorpi contro la proteina Spike, che si trova sulla superficie dei coronavirus. In qualcuno che è stato vaccinato, gli anticorpi anti-Spike possono legarsi al coronavirus e impedire che causi un’infezione.
“Nuovi agenti patogeni come SarsCoV-19 – ha dichiarato la professoressa Sarah Gilbert del Jenner Institute – richiedono un rapido sviluppo del vaccino. Utilizzando la tecnologia che è nota per funzionare bene per un altro vaccino contro il coronavirus, siamo in grado di ridurre i tempi di preparazione per gli studi clinici. L’Advent sta lavorando con noi per muoversi il più rapidamente possibile”.
“E’ in fase finale la trattativa – conclude Di Lorenzo – per un finanziamento con un pool di investitori internazionali e vari governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.