CELANO – I fatti hanno avuto inizio nel 2014 quando un 69enne del posto ha minacciato e maltrattato ripetutamente la moglie convivente, una donna ucraina di 54 anni.
La 54enne, costretta dall’uomo a dover abbandonare il letto coniugale, dormiva per terra, sul pavimento del soggiorno. Dopo ripetute minacce di morte, nel 2017, la stessa si è trasferita in una casa di campagna, sempre nel comune di Celano, continuando a ricevere atti vessatori e aggressivi.
L’uomo, a quel punto, ha ritenuto “opportuno” cambiare la serratura del portone di ingresso della suddetta abitazione, sbarrare con tavole di legno le finestre e cambiare il lucchetto del cancello della recinzione. Ha inoltre staccato il contatore dell’energia elettrica, lasciando così la donna al buio.
In evidente stato di precarietà economica e di salute, la donna si è vista costretta a fare ritorno presso l’abitazione coniugale dove, però, i maltrattamenti non sono cessati: obbligata a dormire, stavolta, in uno sgabuzzino, in pieno inverno, senza poter utilizzare il riscaldamento e l’acqua calda. Minacciata di morte, poi, con un coltello da cucina, solo per aver utilizzato la lavatrice, la donna si è decisa, dopo 5 anni, a sporgere ufficiale denuncia presso la stazione dei carabinieri di Celano.
L’imputato dovrà comparire nel tribunale di Avezzano, per l’udienza preliminare di rinvio a giudizio, il 7 luglio 2020.
La parte offesa è difesa dai legali Pasquale e Luca Motta.