PESCINA – Una priorità quella dei nuovi edifici scolastici portata avanti dall’Amministrazione di Pescina per quattro anni. “Da quando – come affermato dal sindaco Stefano Iulianella – nel 2015 fu assegnato ai tecnici il compito di valutare la vulnerabilità delle nostre scuole. Un obbligo di legge che, purtroppo, non era stato portato avanti, per cui noi abbiamo sentito il dovere di valutare in che condizioni fossero le scuole frequentate dai nostri bambini”.
A seguito della relazione tecnica del 2016, nei diversi plessi scolastici, si evidenziò una estrema fragilità della sede centrale dell’Istituto comprensivo “Fontamara” di via Martiri di Onna, che avrebbe rischiato il collasso anche in assenza di fenomeni telluruci. Il sindaco si vide, così, costretto alla chiusura della scuola a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico e al trasferimento nei MUSP degli oltre trecento ragazzi che la frequentavano.
Due i finanziamenti utilizzati dal comune di Pescina per l’edilizia scolastica: il primo è il fondo Comma 140 della legge n. 232/2016, previsto dal MIUR, a favore dei Comuni proprio per interventi di adeguamento sismico e messa in sicurezza di edifici scolastici. Il secondo è quello relativo al concorso #ScuoleInnovative dell’INAIL, avviato per la realizzazione di edifici scolastici di nuova costruzione, su tutti il territorio nazionale, sulla base di progetti innovativi sotto diversi punti di vista, tra cui quello architettonico, di sicurezza antisismica e di efficienza energetica.
“Per quanto riguarda l’Istituto comprensivo ‘Fontamara’ – spiega l’Assessore ai Lavori Pubblici Mirco Mazzocchetti – la gara è stata espletata e portata a termine, individuando l’impresa che dovrà eseguirne la demolizione e la ricostruzione”.
E, come annunciato dal Primo Cittadino “Siamo in dirittura d’arrivo. Virus permettendo, le ruspe potranno iniziare a demolire la Scuola di Via Martiri di Onna, per poi ricostruirla, nel prossimo mese di maggio”. I lavori dovrebbero durare circa un anno.
Prima della sua chiusura, l’Istituto ospitava sia la scuola primaria sia la scuola secondaria di primo grado. A lavori terminati per la didattica vi rientreranno solo i bambini delle elementari, anche se le aree della mensa, della palestra e degli spogliatoi saranno a disposizione d’uso anche per le medie. Queste ultime utilizzeranno la seconda struttura da costruire, grazie a #ScuoleInnovative, e per la quale si attende il progetto definitivo-esecutivo per le prossime settimane.
“La scuola – ci dice Mazzocchetti –, essendo vicino al fiume Giovenco comporta un valore aggiunto che, però, ha richiesto uno studio idraulico particolare per la sua messa in sicurezza. Una volta arrivato lo studio, però, è scoppiata l’emergenza e la progettazione si è dovuta fermare. Questo perché i progettisti vincitori incaricati dal Comune, per realizzare il progetto esecutivo, sono veneti e al momento sono fermi per ovvie ragioni”.
“Oggi – afferma il sindaco Iulianella – si concretizza quella che è stata l’attività amministrativa predominante, ovvero cercare di costruire scuole sicure e innovative per i nostri giovani. L’Amministrazione ha cambiato il suo programma in corso d’opera in quanto, con le scuole chiuse, non potevamo fare diversamente e abbiamo concentrato le nostre energie sul costruirne di nuove e pensando di abbattere la vecchia struttura che, per le gravi carenze, non valeva la pena ristrutturare.
C’è stata una forte sinergia – continua il primo cittadino – tra amministrazione, uffici e genitori dei ragazzi che hanno capito e ci sono stati a fianco in questa scelta, in quanto non è stato facile chiudere una scuola a pochi giorni dall’anno scolastico e reinventarsi tutto per la didattica. Ringrazio davvero tutti, in particolare i genitori che hanno avuto la comprensione e la pazienza di aspettare e di non farsi prendere da fretta e sconforto. Un comportamento di alto senso civico che ci ha permesso di lavorare serenamente e, soprattutto, di non avere grosse difficoltà nel far frequentare i ragazzi all’interno dei MUSP.
Viviamo in una delle aree a più elevato rischio sismico. Avevamo il dovere – conclude – di assicurare ai nostri figli il diritto di formarsi e crescere in ambienti scolastici più sicuri”.