ABRUZZO – A seguito di decine di segnalazioni ricevute da docenti e genitori, il Presidente dell’Associazione
CREDICI per i diritti civili prof. Pierluigi Palmieri, denuncia lo stato di estremo disagio psicologico e
operativo in cui versano docenti e genitori da quando, a causa dell’emergenza Covid, le scuole sono
state chiuse ed è subentrata la ormai famigerata Didattica a distanza . Palmieri ha inviato una
lettera di DIFFIDA al Ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina e per conoscenza al Presidente
Sergio Mattarella, nella quale afferma che bisogna con effetto immediato ribadire la non
obbligatorietà dell’accesso alle piattaforme informatiche. Il sindacalista sostiene che lo stress tra i
docenti cresce di giorno in giorno, e molti sono al limite del burnout e ricorda che già il nove marzo
aveva pubblicato sul sito dell’associazione una lettera aperta al Ministro per denunciare che “iI
Covid inquina anche la didattica”. E’ necessario interrompere la pressione provocata
dall’esasperazione informatica, che peraltro discrimina le famiglie più disagiate, e dare ampia libertà
agli insegnanti e ai genitori di attuare, in collaborazione senza sovrapposizione di ruoli, la loro
rispettiva “didattica di vicinanza” come si fa durante le vacanze.
Questa la diffida :
Le SS.LL. ad interrompere con effetto immediato tutte le iniziative con le quali si stanno perpetrando vere e
proprie molestie informatiche nei confronti della grande maggioranza dei docenti della scuola italiana.
Lasciando da parte ogni considerazione sulla reale efficacia dell’uso della telematica, che in stato di
emergenza trova un minimo di giustificazione solo per le ultime classi della scuola secondaria, la mia
Associazione non può esimersi dal denunciare il forte e crescente disagio in cui versano, a seguito
dell’adozione della Didattica a distanza, gli insegnanti e i genitori, e in molti casi genitori/insegnanti, in
particolare del settore del primo ciclo d’istruzione.
Infatti:
-le generiche modalità operative contenute nelle circolari di Uffici centrali e periferici, che sollecitano a
seguire corsi accelerati per l’accesso ai vari pacchetti, che poggiano le loro pretese sulla disponibilità di
pacchetti informatici, hanno provocato un vero e proprio panico tra i docenti, sprovvisti, al momento, delle
necessarie specifiche competenze informatiche per il loro utilizzo.
-le comunicazioni di servizio, inviate via whatsapp perfino in orari notturni, si aspettano che, dall’oggi al
domani, gli insegnanti preparino le loro lezioni per propinare i contenuti delle piattaforme sponsorizzate
agli studenti (e perfino ai loro Genitori!). Per compensare il peso dell’improvvisazione si sbandiera il
“successo” delle sperimentazioni effettuate nei pregressi anni scolastici in alcune scuole, trascurando di
sottolineare che quelle realtà sono ben fornite di strumenti informatici e contano su insegnanti volontari
preventivamente formati e quindi hanno iniziato ad operare in condizioni ben diverse dallo stato di
emergenza.
– Il diritto alla libertà d’insegnamento viene di fatto conculcato proclamando l’obbligatorietà della DaD e
imponendo ai docenti di “formarsi“ in due giorni. Si tratta di una vera e propria aggressione,
particolarmente accentuata nei confronti dei docenti della scuola dell’infanzia e primaria, che, se non
interrotta, oltre agli effetti devastanti sul piano psicologico può provocare anche sugli incolpevoli alunni più
danni del virus. Le conseguenze della pressione messa in campo in questi ultimi giorni dalla burocrazia
ministeriale centrale e periferica sono ben evidenziate in tante rubriche dedicate al tema. Dalla miriade di
testimonianza inviate al sito specializzato di Orizzonti scuola, che paradossalmente è anche tra quelli che
offre i “pacchetti” di riferimento per i “lavoratori” del già martoriato mondo della scuola, si deduce
chiaramente che i casi di burnout e di stress amplificato stanno aumentando.
In proposito a supporto della presente diffida, , in fondo alla presente, trascrivo un estratto delle riflessioni
del prof. Vittorio Lodolo D’Oria, emblematiche dello “stato di emergenza nell’emergenza”, esperto in
materia di prevenzione e trattamento dello Stress da lavoro correlato, che per quel sito cura la rubrica
“Testimonianze”. Seguono gli estratti dai brevi saggi di chi ha sperimentato sul campo la “prima
applicazione” della DaD , il maestro di Scuola primaria Andrea Scano e l’insegnante di Scuola dell’infanzia
Domenica Pompucci.
Concludo ribadendo quanto affermato nell’ articolo pubblicato, già un mese fa, intitolato Il Covid che
inquina anche la didattica:
“di fronte ad una situazione di gravissima emergenza come quella che stiamo vivendo, la scuola deve
interrompere le attività didattiche, né più né meno come si fa in estate, e per le festività pasquali e
natalizie. Ci sarà tempo per recuperare, in presenza, al ritorno dell’auspicabile normalità. Pensiamo quindi
esclusivamente a rispettare le prescrizioni sanitarie e ad evitare che il virus si propaghi, ma anche che
provochi l’inquinamento della didattica. (http://www.credici.eu/2020/03/09/il-covid-inquina-anche-ladidattica-lettera-aperta-di-pierluigi-palmieri-alla-ministro-azzolina/ ).
I danni ci sono già, bisogna evitare che diventino irreparabili. Per questo motivo la presente nota è
indirizzata per conoscenza al Signor Presidente della Repubblica.
Nella speranza di ottenere un sollecito riscontro alla presente Saluto Distintamente
prof. Pierluigi Palmieri
Residente CREDICI – tutela diritti civile
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]