Il 6 aprile, il Consiglio dei Ministri ha emanato il decreto legge che contiene le norme relative agli Esami di Stato e alla valutazione degli studenti per l’anno scolastico 2019/2020. La graduazione tra le diverse misure adottabili sarà determinata dalla ripresa o meno delle attività didattiche in presenza entro il 18 maggio.
Il comitato tecnico scientifico del ministero della Salute ha ribadito che le scuole non riapriranno entro tale data. Se ne riparlerà, forse, a settembre. La ministra Lucia Azzolina pare voglia temporeggiare, infatti ha chiesto di aspettare ancora qualche settimana per analizzare meglio l’evolversi dell’emergenza Coronavirus. Ma niente da fare. Il ministero invita a bloccare il rientro a scuola. E’ un rischio troppo grande che non si può correre. Come rimarca Il Corriere della Sera questa mattina, si tratterebbe di rimettere sulle strade e nelle aule circa 8 milioni e mezzo di studenti dai 6 ai 19 anni, senza contare i bambini dell’asilo e quasi due milioni di persone tra professori e personale della scuola. Ancora non c’è una decisione ufficiale, ma la strada che sarà imboccata a breve pare essere questa.
Ma cosa succederà agli esami di scuola secondaria di primo e secondo grado? L’esame di terza media non si farà, mentre l’esame di maturità sarà ridotto semplicemente al colloquio orale. In attesa delle circolari con maggiori dettagli, l’esame sarà soltanto online. Ricordiamo che per supportare la didattica a distanza sono stati stanziati 85 milioni.
A settembre si potrà rientrare a scuola? E’ ancora troppo presto per fare pronostici; anche il ministero lo sa. Tutto dipenderà dalla situazione del Paese.