La principale causa di mortalità al mondo nel primo trimestre del 2020 è quella di cui meno si parla, cioè la fame: 2.806.314 decessi. Sono 800mila in più rispetto alle morti per tumore, arrivate a 2.060.730 unità.
Quest’ultimo dato non tiene conto, però, dei decessi causati dal fumo, che occupano il gradino più basso di questo triste podio con 1.254.352 casi. Aggiungiamo questo dato: in appena mezza giornata, vengono fumate mediamente otto miliardi di sigarette.
Al quarto posto, ci sono i decessi provocati dall’alcol: 627.517 persone hanno perso la vita per i problemi di dipendenza alla bottiglia. Problemi esclusivamente legati alla salute e non agli incidenti stradali che possono essere stati causati dall’abuso di alcolici.
Il totale delle vite umane finite per strada è di 338.715. Tra questi due dati si colloca quello delle morti per Hiv e Aids: 421.808 decessi.
Ed eccoci alle ultime quattro cause rilevanti di mortalità nel mondo durante i primi tre mesi del 2020.
Spicca il dato dei suicidi: 269.976. Poco più alto di quello sui morti di malaria, fermo il 31 marzo a 246.121 casi. Quindi, ecco il numero dei decessi provocati dall’influenza stagionale in tutto il mondo: nel primo trimestre, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità sono stati 121.993. Molto più del doppio rispetto ai decessi causati dal coronavirus, che a fine marzo chiudeva la drammatica top-ten delle cause di mortalità mondiale a quota 46.438 casi. All’8 aprile si è già arrivati a quasi 83mila casi: siamo ancora ben lontani dalle altre cause di mortalità che, purtroppo, continuano comunque a uccidere.
Infine, un altro dato che sicuramente colpisce per le sue dimensioni. Riguarda il numero di aborti: 10.665.130 nel primo trimestre dell’anno. Una settimana dopo, cioè al momento di scrivere queste righe, la cifra è aumentata di un altro milione.