di Ing. Pasquale Di Giacinto
COLLARMELE – Le turbine eoliche, sono dispositivi che servono ad estrarre energia dal vento, ovvero,
trasformano l’energia meccanica di rotazione delle pale in energia elettrica. L’eolico è il settore delle energie rinnovabili sul quale si faranno i maggiori investimenti entro il 2030 in quanto è quello che offre maggiori garanzie e che permette il maggior ricavo di energia.
I vantaggi dell’eolico sono notevoli: il vento è una fonte di energia inesauribile, non è inquinante, ha costi contenuti rispetto alle altre fonti rinnovabili…
Esso però ha anche degli svantaggi: le turbine eoliche sono molto appariscenti, deturpano paesaggi protetti con la loro mole, sono causa di fastidio per la fauna volatile locale, sono rumorosi, per non parlare poi dei costi di manutenzione periodica ad ingranaggi, componenti… Tutto questo è riscontrato ampiamente nel nostro territorio…
In particolare, al parco eolico di Collarmele, vi è un’importante attività di produzione di energia elettrica mediante il lavoro svolto dalle turbine, però, sono state non poche le lamentele dei cittadini che abitano in prossimità del suddetto per il ronzio non indifferente generato da queste pale che oramai sono “datate” e non di ultima
generazione.
Inoltre, non è mancato il disappunto delle associazioni di protezione ambientale che hanno richiesto la cosiddetta “VIA” (valutazione di impatto ambientale) per soppesare i danni ingenti causati alla flora e alla fauna locale. Si ribadisce la preoccupazione per l’orso marsicano, il cui habitat è stato alterato dai lavori di installazione di questi “giganti” e per i rapaci (nibbi, aquile reali, grifoni, uccelli migratori) feriti o uccisi da pale che in rotazione sono come lame.
Le turbine del complesso eolico di Collarmele presentano anche limitazioni nella loro funzione poiché non riescono a sfruttare il vento da ogni angolazione e questo equivale a minor produzione energetica.
Negli ultimi anni, in Europa e nel resto del mondo si è investito molto sulla ricerca per ovviare alle limitazioni suddette.
La migliore innovazione in assoluto è stata quella di aver capito che l’energia eolica si può ricavare anche dalle vibrazioni indotte dal vento e con potenza che può superare del 60% quella della tecnologia convenzionale. Vortex Tacoma, l’innovativa turbina brevettata dalla start up spagnola Vortex Bladeless, ha superato i primi test in
ambiente reale e punta ad essere commercializzata a fine anno.
La turbina Bladeless, letteralmente “senza pale”, trasforma l’energia del vento in elettrica senza l’utilizzo delle pale ponendo rimedio a quasi tutti gli svantaggi delle turbine tradizionali. La turbina consiste in un cilindro fissato verticalmente con un’asta elastica che oscilla in un determinato range di frequenze, calcolato in modo che i vortici che si formano naturalmente attorno al cilindro risultino “amplificati” dal suo moto.
Il cilindro entra in risonanza con il vento, e quindi l’energia che il sistema raccoglie è quella di un “vento amplificato” (in fisica il fenomeno è chiamato ‘Vortex Induced Vibration’).
Questa idea, stando alle ultime stime, può aumentare del 60% la potenza generata dalle comuni pale eoliche (e più efficiente anche degli attuali pannelli solari), con l’ulteriore vantaggio di essere meno impattante per l’ambiente circostante in quanto presenta:
- dimensioni più contenute (2,75m di altezza appena contro i 25-100 metri di quelle tradizionali!) quindi meno lavori di sbancamento del terreno e della flora locale
- assenza di pale in rotazione (fauna volatile protetta di librarsi in aria in tutta sicurezza, immune da ogni insidia di ferimento)
- assenza pressoché totale di rumori e fastidi per la popolazione che abita nei dintorni
- visione paesaggistica più “gradevole” per la possibilità di mimetizzare queste nuove turbine aventi massa ridotta rispetto a quelle attuali
- costi più bassi (fino all’80%)
- maggiori rendimenti (una turbina di 2.5 m produce una potenza stimata di 100w una volta installata)
“L’attuale tecnologia delle turbine eoliche deve sostenere livelli di carico molto diversi a velocità del vento variabili – si legge sul sito di Vortex Bladeless – il che comporta importanti requisiti meccanici di componenti come ingranaggi, cuscinetti e altri. Le molteplici parti mobili sono costantemente soggette ad usura, il che
comporta elevati costi di manutenzione. Le turbine eoliche senza pale eliminano completamente gli elementi meccanici che possono subire l’usura per attrito”.
È la rivoluzione dell’eolico? Probabilmente… anche perché ancora si sta terminando la fase di sviluppo, quindi è giusto restare cauti. Ma la tecnologia, i cui lavori sono iniziati nel 2014 e che ha dato i primi incoraggianti risultati nel 2017, dovrebbe essere commercializzata entro la fine dell’anno corrente.
Il lavoro è stato finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020. Forse è giusto che il sindaco e la giunta comunale di Collarmele prendano in considerazione la sostituzione del “vecchio” impianto eolico con queste nuove turbine per il benessere dei cittadini, maggiori guadagni, minori spese ma soprattutto per la salvaguardia della flora e della fauna locali protette che presentano specie in via d’estinzione.