REGIONE – “Non ci convincono le rassicurazioni dell’Assessore Febbo in merito alla Delibera di Giunta sulle modifiche al Testo Unico del Commercio. Ribadiamo che la Delibera n. 142/C con la quale la Giunta Regionale ha inteso apportare modifiche al Testo Unico in materia di Commercio è un atto che impedisce alle opposizioni di svolgere il proprio compito e che penalizzerà l’economia abruzzese, aldilà degli slogan o delle promesse. La modifica all’articolo 146, che attualmente vieta nuovi insediamenti di centri commerciali almeno sino al prossimo 31 dicembre 2021, così come concepita offre la possibilità di sfruttare gli spazi di ex grandi strutture di vendita che hanno cessato la loro attività”.
Ad affermarlo è il Consigliere regionale M5S, Presidente della Commissione Vigilanza, Pietro Smargiassi che spiega: “Cambiano gli interpreti ma la musica è sempre la stessa: gli interessi delle lobby vanno oltre i colori dei partiti. Di fatto cambiano le maggioranze di Governo ma i tentativi di penalizzare le piccole attività commerciali, favorendo l’insediamento di grandi catene di distribuzione, sono sempre gli stessi. Oggi in cui i piccoli commercianti sono quelli più colpiti dall’emergenza creata dal Coronavirus, queste azioni rappresentano un duro colpo alla cittadinanza e non possiamo permetterlo”.
“La Giunta Marsilio – incalza Smargiassi – con la delibera n. 142/C intende modificare l’articolo 146 che rappresenta un baluardo contro l’apertura di nuovi centri commerciali. La cosa più triste è che mentre il Governo Nazionale appronta misure per aiutare le piccole realtà imprenditoriali e artigiane, fortemente penalizzate dalle chiusure disposte a causa del diffondersi del COVID19, Marsilio ed i suoi Assessori aprono alla possibilità di nuovi insediamenti di grandi strutture che darebbero un ulteriore colpo mortale ai piccoli negozianti, che attualmente rischiano di non riaprire la propria attività. Insomma l’ennesimo favore alle multinazionali a discapito della piccola e media impresa, vero tessuto economico del nostro territorio.
Una decisione di cui i vari Assessori, Febbo, Campitelli, Imprudente, Liris e Fioretti, firmatari di questa scandalosa delibera, dovranno rendere conto al proprio elettorato. Intendo comunque rassicurare lor signori che come già accaduto in passato saremo in prima linea contro questo ennesimo tentativo di favorire l’insediamento di nuovi ed inutili centri commerciali. Ricordo infatti – continua Smargiassi – che già nella scorsa legislatura io e gli altri consiglieri del Movimento 5 Stelle abbiamo rispedito al mittente tutti i tentativi della maggioranza D’Alfonsiana di portare a casa la norma sblocca centri commerciali.
Ai tempi era il Consigliere Olivieri a fare da “cavallo di Troia”, che però ha visto respinti, prima in Commissione, poi in Consiglio ed infine in sessione Bilancio, ogni tentativo di aprire i nostri territori a nuovi ed inutili mega insediamenti commerciali. Se Marsilio e i suoi sodali pensano, peraltro in piena emergenza sanitaria, di aggirare la nostra opposizione bypassando il confronto nelle sedi deputate, quali le Commissioni e il Consiglio, sappiano che non avranno vita facile. Sono certo – conclude Smargiassi – che anche stavolta in questa battaglia saremo affiancati da tutte le associazioni dei commercianti e artigiani, come del resto già accaduto in passato quando la Giunta D’Alfonso è stata costretta a tornare sui propri passi rinunciando ad emanare la Legge già approvata.
Siamo fortemente convinti che la ripresa economica, post Covid-19, debba puntare sulla piccola economia, sulle piccole realtà Made in Italy e non sulle grandi multinazionali, capaci solo di spostare capitali all’estero, magari verso quelle nazioni che oggi ci sbattono la porta in faccia. Marsilio e i suoi assessori non saranno i carnefici dei piccoli negozi di quartiere ai quali noi del Movimento 5 Stelle da sempre mostriamo vicinanza e sostegno economico attraverso il taglio dei nostri stipendi”.
Siamo fortemente convinti che la ripresa economica, post Covid-19, debba puntare sulla piccola economia, sulle piccole realtà Made in Italy e non sulle grandi multinazionali, capaci solo di spostare capitali all’estero, magari verso quelle nazioni che oggi ci sbattono la porta in faccia. Marsilio e i suoi assessori non saranno i carnefici dei piccoli negozi di quartiere ai quali noi del Movimento 5 Stelle da sempre mostriamo vicinanza e sostegno economico attraverso il taglio dei nostri stipendi”.
[su_note]COMUNICATO STAMPA[/su_note]