AVEZZANO – L’emergenza coronavirus non sembra interessare le continue richieste di aumento di personale sanitario all’interno dell’ospedale civile di Avezzano.
Già da qualche giorno circa sei medici sono stati trasferiti all’ospedale San Salvatore di L’Aquila, definita struttura Covid-19, e dove, a breve, sarà aperta anche la terza ala dello stabile G8.
È ormai noto a tutti, che il presidio ospedaliero marsicano non è in grado di gestire l’emergenza, non ci sono stanze di terapia intensiva a pressione negativa, i dispositivi Dpi continuano a scarseggiare e gli operatori sono pochi.
Ad aggiungersi a tutte queste problematiche è arrivata, come una doccia gelata, la notizia che dal prossimo 1 aprile, quattro unità infermieristiche saranno licenziate e sostituite.
In un momento di crisi come questo non sarebbe stato opportuno stabilizzare, invece, i quattro infermieri già in opera piuttosto che inserirne di nuovi, che potrebbero essere anche neofiti e quindi nemmeno esperti? È giusto lasciare a casa dei lavoratori che hanno combattuto in trincea senza armi, a stretto contatto con il diffondersi del virus, rischiando anche di infettarsi? E il famoso “ospedale nuovo”, dove è rimasto sospeso, in quali meandri di una contorta e insana burocrazia è sepolto?