di Federico Giuliani
Il Covid-19 è un virus ancora sconosciuto. Gli esperti, che sanno poco o niente del comportamento di questo agente patogeno, si limitano a osservare quanto accade sotto ai loro occhi, giorno dopo giorno. Sappiamo, ad esempio, che il nuovo coronavirus non è mortale e che la maggior parte dei pazienti guarisce in tempi più o meno lunghi. Restano tuttavia numerosi dubbi, a cominciare da uno dei più importanti: i pazienti guariti possono infettarsi nuovamente? Per rispondere alla domanda è utile leggere l’ultimo articolo pubblicato dal South China Morning Post.
I medici di Wuhan, epicentro cinese del contagio mondiale, hanno fatto uno studio prendendo in considerazione un gruppo di 147 pazienti guariti. Una percentuale compresa tra il 3% e il 10% di queste persone è nuovamente risultata positiva al Covid-19. I ricercatori di tutto il mondo stanno cercando di determinare se questi soggetti possono ancora infettare le persone. Parallelamente, la comunità scientifica si chiede se i guariti hanno sviluppato anticorpi tali da offrir loro l’immunità alla malattia. I numeri di Wuhan sembrerebbero dare una risposta negativa alla prima domanda ma è difficile avanzare certezze.
I medici dell’ospedale Tongji di Wuhan, dove la malattia fu identificata per la prima volta un paio di mesi fa, hanno detto alla Cctv di non aver trovato prove riguardo alla contagiosità dei pazienti guariti risultati positivi al Covid-19. La loro posizione si baserebbe su osservazioni ravvicinate e su test di laboratorio.
Certo, se fosse vero il contrario – cioè se i guariti poi tornati positivi fossero davvero contagiosi – per la Cina sarebbe un bel problema, visto che dall’inizio della pandemia Pechino ha dimesso oltre il 90% dei suoi pazienti infetti.
Monitorare i pazienti guariti
La ricerca, seppur realizzata su un campione tutto sommato ridotto di pazienti, ha anche fatto sorgere dei dubbi sul fatto che i test dell’acido nucleico possano non essere affidabili nel rilevare tracce di virus nei guariti. In ogni caso dall’ospedale Tongji aggiungono anche alcuni tra i pazienti risultati positivi non hanno mostrato alcun sintomo e che nessuno dei loro familiari è stato infettato.
In altre parole, in alcuni casi, è successo questo: il paziente, guarito dal Covid-19 e negativo a ogni controllo, viene dimesso dall’ospedale e torna a fare la sua vita. In un secondo momento, senza presentare sintomi, lo stesso soggetto viene controllato e risulta negativo ma non contagioso. Nessuno, al momento, sa dare spiegazioni.
“Abbiamo bisogno di uno studio epidemiologico su larga scala per guidare i nostri lavori di sorveglianza e prevenzione delle malattie”, ha affermato Wang Wei, a capo dell’ospedale Tongji. Per sicurezza, ha affermato lo stesso Wang, è indispensabile che i pazienti guariti restino in isolamento per altre due settimane dopo la dimissione, in modo che possano essere nuovamente testati per altre conferme.
Il signor Tong Chaohui, esperto di malattie respiratorie, ha spiegato sempre alla Cctv che “finora, nessuno dei familiari stretti di questi pazienti guariti è stato giudicato positivo. Sebbene i test sull’acido nucleico siano stati positivi, il controllo casuale ha suggerito che i pazienti hanno sviluppato anticorpi che erano efficaci nel proteggerli dall’acido nucleico del virus”. Le autorità sanitarie dello Hubei hanno comunque deciso di ricoverare i pazienti guariti tornati positivi al virus solo in presenza di sintomi. In caso contrario, ai cittadini tocca una quarantena “extra” di due settimane.