COLLARMELE – Quando si dice non c’è limite al peggio! Si era parlato della mamma con la figlia risultate positive al covid-19, cittadine di Collarmele, ricoverate entrambe all’ospedale di L’Aquila, per far emergere l’intollerabile caso della seconda figlia, su denuncia del sindaco Antonio Mostacci, che pur avendo da 8 giorni febbre e sintomi allarmanti del coronavirus, nessuno era ancora andato a farle il tampone di verifica.
Non ci sono parole per descrivere quanto sta accadendo. La mamma, la figlia ed un ragazzo di Canistro sono stati prelevanti notte tempo, per la precisione verso le 22,00 dall’ospedale dove ricoverati a L’Aquila e portati in un albergo a Campo Imperatore. Le donne ed il ragazzo sono stati sistemati in una stanza fredda. Abbandonati a loro stessi. Senza nemmeno una bottiglia d’acqua. Nessuno li ha contattati, sono rimasti senza colazione e fino a ora anche senza pranzo. Ci sono gli estremi di una denuncia per abbandona di persone con gravi problemi di salute.
Vergogna!
La protesta giunge anche della figlia della donna, con un post pubblicato su Facebook, che riportiamo integralmente:
Dato che i miei post stanno ottenendo visibilità, li utilizzo oggi per mandare un messaggio di DENUNCIA e per aprire gli occhi a tutti su quello che sta succedendo nel nostro territorio.
Ieri sera, intorno alle 21:30, mia madre, mia sorella e un altro ragazzo che si trovavano ricoverati a L’Aquila (G8) sono stati trasferiti in un Hotel a Campo Imperatore.
Lasciando correre il fatto che delle persone malate, debilitate, in via di guarigione a mio parere non dovrebbero essere spostate di notte con il freddo che ci accompagna in questi giorni, in un albergo distante un’ora da L’Aquila, pensavamo che il gioco valesse la candela, ma ci sbagliavamo di grosso!
Arrivati in hotel la situazione è apparsa da subito surreale. L’ hotel era completamente al freddo per i primi 2 piani e gli unici termosifoni accesi erano quelli dell’ ultimo piano. Le stanze non presentavano il minimo conforto, per il freddo sono dovuti andare in altre stanze a “rubare” coperte. Non c’è un infermiere, non c’è un dottore, non c’è una minima figura ospedaliera che possa intervenire in caso di bisogno. Non hanno lasciato nemmeno un numero di telefono da contattare, né un termometro per la misurazione della febbre. Lasciati così, allo sbaraglio, stamattina non hanno ricevuto né cibo né acqua. Nei bagni non c’è nemmeno il phon, loro che si erano illusi di riuscire a fare una doccia dopo 15 giorni!
E niente, questa è la situazione che devono affrontare delle persone già altamente provate dalla malattia.
Ditemi voi se è normale!