MARSICA – Ha suscitato davvero un profondo, giustificato, senso di indignazione il caso della mamma che, con la figlia, è stata trasferita nella notte dal G8 di L’Aquila, allo sbaraglio, in un albergo di Campo Imperatore al freddo e senza cibo. Contattato il consigliere regionale Simone Angelosante, si è ottenuta conferma che, grazie al suo intervento, la situazione delle due donne era completamente cambiata. La motivazione iniziale è: la Protezione Civile ha accompagnato le due pazienti presso la struttura alberghiera in quanto la loro condizione di salute era migliorata, pur se necessario continuare la somministrazione della terapia. Dopo l’interessamento, mamma e figlia hanno potuto fare, anche se in tarda mattinata, colazione e, in seguito, un pasto abbondante. L’albergo ora è in piena funzionalità. L’altra figlia, in isolamento a casa, in quanto anch’essa risultata positiva al Covid-19, aveva espresso sui social la propria apprensione ed è stata rassicurata direttamente dal Direttore amministrativo ASL1 il dottore Stefano Di Rocco. Sono state le prime pazienti in assoluto a essere trasferite nell’albergo, insieme ad un giovane di Canistro.
Dalla spiegazione avuta dal dottore Simone Angelosante, abbiamo è into che non si è potuto ancora procedere trasferimento delle due donne presso l’ospedale di Pescina poiché non abilitato. Non è stata preso in considerazione l’avvicinamento a Collarmele, proprio perché devono continuare la cura, essere sottoposte ad accertamenti e alla somministrazione di ulteriori terapie.
Tuttavia, quest’ultima notizia sembra essere stata smentita, in quanto, contattata dalla nostra redazione, la figlia ha dichiarato che le è stato garantito, dal sindaco della cittadina Antonio Mostacci, l’avvicinamento della mamma e della sorella che potranno essere domiciliate in isolamento, presso una casa di loro proprietà. Lei stessa ha affermato: “Spero che questa brutta cosa, che è a loro successa, sia di lezione per i prossimi pazienti che dovranno essere ospitati nella struttura di Campo Imperatore.”
Per rassicurare anche i lettori, la giovane viene contattata tre volte al giorno per monitorare la temperatura corporea e l’insorgere di nuovi sintomi o il peggioramento degli stessi “devo dire che la signora che mi monitora è una signora dolcissima, mi dà diversi consigli, per me è diventata quasi una mamma. Fortunatamente anche in questi casi ci sono delle persone speciali. Io mi sento molto meglio, ieri ho fatto una nuova tac, risultata migliore rispetto alla precedente, l’infezione si sta ritirando. Sono solo un po’ stanca per tutta la situazione, l’ansia e lo stress di queste giornate. Mi ritengo fortunatissima di poter essere qui a casa, di non aver dovuto prendere alcun farmaco, ed avere solo lievi sintomi che mi accompagnano ma che non sono debilitanti.
Da lei abbiamo appreso quanto di incredibile le è accaduto nell’operazione del tampone.
Da questa redazione esprimiamo denuncia.
E’ necessario ricordare che solo dopo la richiesta del sindaco Mostacci di portare alla conoscenza di tutti, tramite stampa, che la ragazza manifestando febbre e sintomi specifici del coronavirus, da otto giorni attendeva di essere sottoposta al tampone per una conferma. Ebbene, lei stessa, sospetta positiva, si è dovuta recare di persona a fare il tampone fuori al pronto soccorso. La ragazza non ha reclamato, consapevole che quella era l’unica possibilità di avere conoscenza del suo stato di salute. Non è inverosimile ma lecito pensare che durante quel tragitto lei poteva incontrare chiunque, o peggio ancora andare a passeggio o fare la spesa. Un possibile untore della comunità. Non è concepibile che la ASL non abbia, per questi prelievi, un servizio a domicilio.
Tante le autorità che sono intervenute per risolvere la situazione che è apparsa davvero inconcepibile.
Il grido di aiuto lanciato dal sindaco di Collarmele Antonio Mostacci, è stato accolto, come da lui pubblicato ufficialmente sulla propria pagina social, dal vice questore, dal responsabile della protezione civile, dal dottore Mario Quaglieri, che hanno evidenziato il problema e all’on.le Stefania Pezzopane a cui va un particolare ringraziamento.