MARSICA – Nel quotidiano rapporto di lavoro con i sindaci dei comuni marsicani, al fine di raccogliere le informazioni sull’attuale situazione di emergenza, emerge dalle loro voci lo sconforto e la rabbia di non essere ascoltati dai vertici della Regione e dalla Asl. Abbandono.
Eclatante dimostrazione è la mancata risposta, a tutt’oggi, alla lettera inviata al Presidente Marco Marsilio e all’assessore Nicoletta Verì, firmata da tutti Primi Cittadini della Marsica. Indifferenza.
Pochi giorni fa il Sindaco di Pescina Stefano Iulianella, dichiarava di aver dovuto sollecitare alla ASL le quotidiane telefonate di verifica dello stato di salute di una paziente in quarantena che, da due giorni, era abbandonata a sé stessa. Inosservanza.
Tanti i solleciti della sindaca di Scurcola Marsica, Maria Olimpia Morgante, per ottenere una unità di controllo, non avendo nemmeno una guardia della polizia municipale, al fine di poter denunciare la non osservanza dei concittadini che, incuranti del pericolo coronavirus, giravano per il paese. Silenzio.
Ora emerge un episodio che dovrebbe far sdegnare chiunque ne venga a conoscenza.
Si ricorderà che, a Collarmele, una paziente risultata positiva al Covid-19 venne trasportata all’ospedale di L’Aquila, dove ancora è ricoverata, con una delle due figlie anch’essa positiva. Dunque, sono più di 8 giorni che l’altra ragazza, rimasta ormai sola a casa, ha febbre e tosse e nessuno ancor oggi è andato a fare la verifica con il tampone. Inadempienza.
Il sindaco Antonio Mostacci di Collarmele, non riceve informazioni dirette dalla ASL e acquisisce dati con il passa parola dei concittadini. E’ in attesa di sapere se verrà effettuato il tampone, post mortem, alla anziana signora deceduta in tarda notte, per verificare l’eventuale positività al coronavirus. Astensione.
Così come, ultimamente accaduto, il dover affrontare, nell’immediato, la verifica della minaccia di chiusura dell’Ambulatorio vaccinale di Pescina, una realtà importante per tutta la Marsica est, del sindaco di San Benedetto dei Marsi, Quirino D’Orazio. Noncuranza.
La drammatica situazione di emergenza con la quale l’intero mondo deve affrontare la pandemia, è sotto gli occhi di tutti, ogni giorno viene diffuso il “bollettino di guerra”. E’ pur vero, però, che nelle proiezioni locali è necessario il perfetto sincronismo delle varie responsabilità.
La politica ha in sé il sublime concetto di essere “la scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica”. Anche i sindaci sono elementi di questo ingranaggio, per cui, la conquista del potere al vertice, non può limitarsi alla acquisizione di una poltrona. E’ proprio nell’emergenza che si deve mettere in atto la propria capacità del buon amministrare.
Per la serietà della informazione, quanto comunicato non vuol essere inteso come mera polemica, ma esclusivamente portare alla conoscenza dei cittadini, di questo territorio, che quel che può apparire una superficiale condotta dei sindaci, unici loro referenti, deve essere considerata nella giusta dimensione e vista sotto una reale luce. Vivono la rabbia dell’impotenza. Certo, non tutti per fortuna.
A loro volta c’è la richiesta di non essere abbandonati dalle Istituzioni e, peggio ancora, di non essere considerati Trasparenti.