AVEZZANO – Con l’aumento vertiginoso dei contagi da Covid-19 registrato negli ultimi giorni in regione Abruzzo, e purtroppo destinato a salire, si è accesa la polemica sui tamponi. Da più settori si è alzata la richiesta di effettuare i test per trovare gli asintomatici e, soprattutto, per capire le condizioni di salute in cui versa il personale medico-sanitario, costretto a lavorare senza dispositivi di protezione individuale.
Per quanto riguarda i DPI anche la CGIL con FP L’Aquila, tra le varie azioni avviate per l’emergenza, stanno vigilando affinché ci sia garanzia della fornitura e messa a disposizione di tutti i Dispositivi di Protezione individuale. Purtroppo si riscontrano ancor oggi troppe criticità e carenze: “quotidiane sono le centinaia di segnalazioni che pervengono in particolar modo dal mondo della Sanità, sia essa Pubblica che Privata, nel quale non è assolutamente sufficiente la distribuzione di mascherine, guanti, occhiali e camici/tute protettive”.
Una tale situazione comporta un maggior rischio sia per chi lavora in prima linea negli ospedali, ma anche per le loro famiglie ed i pazienti. Ne va della salute pubblica, insomma.
Al momento, però, i tamponi vengono effettuati solo se si è stato a contatto con soggetti contagiati e se si presentano sintomatologie simil-influenzali. Ma non è detto che chi sia asintomatico risulti negativo e, quindi, non contagioso per gli altri.
In questi giorni sono state inviate richieste sia allo stesso presidente della Regione, Marco Marsilio, sia all’Assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, da più schieramenti politici, per far sì che tutto il personale sanitario venga sottoposto, con urgenza, a tampone per capire se ci siano dei casi positivi al Coronavirus. Richiesta questa, fatta sempre più insistentemente anche da chi lavora negli ospedali e viene a contatto con contagiati tutti i giorni.
“Stante l’aumento importante dei numeri dei contagi in Regione Abruzzo – ha dichiarato il Consigliere Regionale Sandro Mariani – ritengo urgente monitorare mediante tampone tutto il personale ASL medico, delle professioni sanitarie e sociosanitarie nonché i volontari impegnati nei servizi in convenzione 118, partendo immediatamente da coloro che sono impiegati nei reparti e servizi a maggior esposizione al rischio”.
“È scandaloso – gli fa eco l’on. Camillo D’Alessandro – che, ad oggi, medici e personale sanitario, ospedalieri, medici di base e pediatri che sono il front office con il virus siano lasciati soli, non solo senza mascherine, ma senza che abbiano di diritto, per loro e per la sicurezza delle loro famiglie, per la sicurezza del loro lavoro, di effettuare il tampone per certificare le proprie condizioni”.
Il segretario regionale della Lega, il deputato Luigi D’Eramo, parla di una campagna di tamponi a tappeto in tutto l’Abruzzo per poter fronteggiare l’emergenza.
“Bisogna che ci attiviamo subito – spiega D’Eramo – per approntare un piano urgente che consenta di aumentare la capacità di diagnosi del Covid-19, soprattutto tra coloro che sono in prima linea negli ospedali e, poi, per scovare quanti più asintomatici possibile. Pensiamo a un percorso per step, che parta innanzitutto dagli operatori sanitari, dalle forze dell’ordine e dagli operatori dei servizi essenziali ovvero da chi è in prima linea nella lotta all’epidemia e da chi garantisce l’erogazione di servizi. In seguito – conclude – si potrà estendere più possibile la diffusione dei test in modo da scovare gli asintomatici e circoscrivere i contagi”.